Non rispetta la parità di genere la ricchezza. Ma neanche la geografia, visto che dei primi dieci miliardari mondiali ben sette sono statunitensi e nove sono uomini. La buona notizia è che almeno sono cresciuti: nel 2017 i Paperon de’ Paperoni con un patrimonio stimato sopra il miliardo di dollari sono passati da 2.043 a 2.208. Ma se non avete qualche idea che possa cambiare il mondo, non provate neppure a cercare di imitarli: vi verrebbe il capogiro solo a sentire qualche numero.
A stabilire ‘i primi della classe’ nel campo della ricchezza è ancora una volta la rivista americana Forbes, che stila la classifica delle persone coi patrimoni più cospicui del pianeta e che quest’anno registra il sorpasso da parte di Jeff Bezos, CEO di Amazon, nei confronti di Bill Gates, il quale con la sua Microsoft detiene un patrimonio di 91 miliardi di US$ (mentre il rivale a capo del colosso dell’e-commerce è balzato al primo posto con 112 mld). Terzo in buona posizione il ‘solito’ Warren Buffett, il più scaltro value-investor di sempre, che con la sua Berkshire Hathaway – con cui vanta interessi in Coca-Cola, McDonald, Apple e numerose altre attività – arriva a 83 miliardi.
Provengono soprattutto da tecnologia e TLC (Zuckemberg con Facebook è quinto a 71mld, Ellison della Oralce decimo a 58,5mld, il cinese Jack Ma di Alibaba ventesimo con 40,4; il messicano Carlos Slim di Telmex, Telcel e América Mòvil, il più importante magnate della telefonia dell’America Latina, 67,1mld/US$)) dall’abbigliamento (il patron di Louis Vitton, Bernard Arnault, è quarto con 72 miliardi; Amancio Ortega, fondatore di Zara, con 65,8) e dall’industria ‘pesante’, i nuovi paperoni mondiali: non sono bit&byte quelli che arricchiscono i fratelli Charles e David Koch, rispettivamente presidente e vice dell’omonima industria chimica, mineraria e petrolifera, che si dividono equamente un patrimonio stimato in 120 miliardi frutto dell’eredità dell’azienda creata nel 1940 dal padre Fred Koch.
Una ricchezza patrimoniale censita da Forbes ammonta quest’anno a 9,1 trilioni di dollari, con una crescita dovuta al buon andamento economico e finanziario mondiale del 18% rispetto al 2017: una ricchezza da far impallidire il presidente Donald Trump, ‘solo’ 766mo nella classifica mondiale grazie ai suoi interessi immobiliari e commerciali, pesantemente in calo – probabilmente per colpa della sua passione politica – di ben 544 posizioni rispetto allo corso anno.

Uomini Ricchi Mondo
E gli italiani? Che posto trovano i nostri connazionali in questa ambitissima e irraggiungibile classifica? Per trovare un imprenditore tricolore tra gli elenchi di Forbes dobbiamo scorrere la lista fino alla 37ma posizione, dove troviamo Giovanni, il figlio di Michele Ferrero, l’inventore della Nutella, coi suoi 23 miliardi di US$. Quinto tra gli italiani e 190mo mondiale Silvio Berlusconi (8mld), che segue lo stilista Giorgio Armani (174mo, 8,9mld), il fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio (45mo, 21,2mld) e Stefano Pessina, vice-presidente e CEO di Walgreens Alliance – azienda dell’Illinois leader mondiale nella distribuzione di farmaci e prodotti per la salute e il benessere – che risulta 127mo con 11,8 miliardi.
In questa classifica di ricchezza non possono mancare le donne, che però devono il loro successo spesso a cause terze rispetto alla propria inventiva. Le ‘signore dei miliardi’ di Forbes, nel numero complessivo di oltre duemila, sono solo 227 e devono la loro fortuna quasi sempre a un’eredità da parte di un padre, una madre, un nonno o un marito: si va dall’olandese Charlene de Carvalho-Heineken (erede dell’omonimo impero delle birre, 15,8mld), all’australiana Gina Rinehart (17,4mld, impero minerario di ferro del padre); alla vedova di Steve Jobs, Lauren Powell (18,8mld); a Jacqueline Mars (omonimo colosso dolciario costruito dal padre; 23,6mld); a Alice Walton (la catena della GDO e del commercio USA Wal-Mart, 46mld), Susanne Klatten (25mld, denominata ‘Lady BMW’ per i suoi interessi nell’automotive tedesco). In ottima posizione secondo Forbes anche la cinese Yang Huiyan (21,9mld, edilizia, una delle donne più influenti dell’Asia moderna), la cilena Iris Fontbona (azionista di maggioranza di Antofagasta, leader mondiale nel rame; 16,3mld) e la francese Francoise Bettencourt Meyers, erede per parte della madre Liliane – scomparsa nel settembre 2017 – dell’impero L’Oréal Paris.