Spread BTP Bund Storico: andamento Storico e tappe Importanti dello Spread Italiano

Cos’è lo Spread, di cui si sente molto spesso parlare? Spread significa differenziale, ma ormai da anni con spread viene indicata la forbice di differenza tra il rendimento offerto dal Btp italiano a 10 anni e il suo omologo tedesco. Fondamentale quindi è considerare titoli di stato con medesima scadenza e stessa valuta. Ecco perché lo spread indica fondamentalmente la differenza di rischio Paese, espresso dagli interessi richiesti dal mercato per finanziare i bisogni dello Stato.

Lo spread è ovviamente un valore dinamico, non statico. Esso cambia continuamente, anche durante l’arco di una stessa giornata. Lo spread viene continuamente monitorato dagli operatori di mercato e dagli analisti finanziari in quanto la sua variazione è indice di affidabilità dello Stato e di andamento della borsa stessa.

Italia e Germania

Italia e Germania fanno parte ovviamente dell’Unione Europea, e quindi ci si chiede il motivo per cui ci si ritrova davanti ad un differenziale tra i rendimenti di due titoli omologhi. Il motivo è perché non esiste un accordo per l’unificazione del debito pubblico di tutti i paesi europei, e quindi se il debito pubblico tra i due paesi è differente, lo sarà anche l’affidabilità dei paesi stessi. E questa minore o maggiore affidabilità si ripercuote sullo spread.

Andamento storico

Nel lontano 2007 prima della grande crisi finanziaria, scatenata dal fallimento di Lehman Brothers, lo spread era di soli 0,25 punti. Lo stesso ha iniziato ad aumentare, ma non sensibilmente, con la crisi del governo Prodi e con l’esordio del governo di Berlusconi (Maggio 2008). Successivamente alla crisi del governo Greco (primi mesi del 2010) lo spread ha ricominciato a salire fino a un’impennata massiccia avvenuta a Luglio 2011 (aumento dei titoli Italiani) e ad agosto dello stesso anno (massicci acquisti BCE).

Il culmine del differenziale si è raggiunto storicamente il 9 novembre 2011 con la caduta del governo Berlusconi e l’inizio del governo tecnico Monti (lo spread raggiunse 553 punti). Dopo un leggero calo, lo spread è ricominciato a salire con le ulteriori crisi greche e spagnole, fino a raggiungere un ulteriore piccho nel luglio 2012. Il governo Monti è poi riuscito a ridurre lo spread, il cui andamento è risultato decrescente fino agli ultimi mesi.

L’ultimo anno

E’ con l’elezione del nuovo governo Italiano nato dall’alleanza giallo-verde (cinque stelle-lega) che lo spread ha ricominciato a salire. Il maggiore indebitamento prospettato dal nuovo governo italiano ha fatto risalire il differenziale a livelli che non si vedevano dal 2013. Lo spread ha raggiunto e superato, seppur di poco, quota 300.

L’andamento storico ci fa capire che lo spread reagisce al maggiore o minore indebitamento dello stato e alla fiducia che il mercato ha nei confronti della possibilità da parte dello stato di rimborsare o meno i propri investitori. Non possiamo quindi conoscere l’andamento futuro, ma il conoscere l’andamento storico ci può far megli comprendere cosa potrebbe succedere a determinate condizioni.

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