A partire dal 1° luglio 2019 per le attività che hanno un volume d’affari che va oltre i 400.000 euro è divenuto obbligatorio lo scontrino elettronico. Quando si parla di tale documento, non è altro che lo scontrino che deve essere rilasciato ai clienti. Questo ha una valenza esclusivamente commerciale a differenza dello scontrino “classico” di cui si è sempre parlato. D’altronde la parte fiscale viene invece memorizzata e direttamente trasmessa all’Agenzia delle Entrate.
Motivo per cui si sta andando sempre di più verso la direzione che porta all’addio del vecchio scontrino cartaceo. Senza dimenticare che questa misura è senza alcun dubbio volta ad evitare l’evasione fiscale che in Italia è arrivata a diventare una vera e propria piaga. L’Agenzia delle Entrate in tal modo può direttamente verificare gli importi delle vendite e soprattutto il confronto rispetto all’IVA che viene pagata e al volume relativo al rifornimento dei prodotti. Una misura perciò destinata a cambiare molti aspetti da un punto di vista fiscale.
Come funziona lo scontrino elettronico
I due step fondamentali adottati dallo Stato per iniziare a prendere delle serie misure antievasione sono proprio lo scontrino fiscale e la fatturazione elettronico. Ovviamente è bene ricordare che questo tipo di scontrino deve essere battuto mediante degli appositi strumenti: il che vuol dire che le attività devono mettersi in regola mediante dei registratori appositi. Questi hanno delle caratteristiche tecniche specifiche e che vengono stilare dall’Agenzia delle Entrate, l’ente principale di controllo. Va comunque ricordato che coloro che non hanno ancora questi registratori possono sfruttare una piattaforma online messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate stessa, che si chiama Fatture E Corrispettivi. Ci sono alcune informazioni che devono, per legge, essere presenti sullo scontrino elettronico: la data e l’ora di emissione dello stesso, fino ad arrivare al numero progressivo, al nome della ragione sociale, il numero di partita IVA e la precisa dislocazione dell’attività commerciale.
Da quando è obbligatorio
Questo obbligo previsto dalla legge per quanto concerne lo scontrino elettronico è stato suddiviso in due tranche. Infatti secondo l’Articolo 2 del Decreto Legislativo n. 127/2015, le attività commerciali che abbiano un volume d’affari oltre i 400.000 euro (relativi all’anno 2018) devono partire dal 1° luglio 2019. Però dal 1° gennaio 2020 l’obbligo di emissione dello scontrino elettronico sarà in vigore per tutte le attività commerciali. Non bisogna anche dimenticare che nel Decreto Legislativo n° 34/2019 sono state previste alcune fasi importanti per i commercianti: i primi sei mesi, ad esempio, c’è una moratoria da sanzioni.
Questo significa che i corrispettivi possono anche essere inviati mediante il sito web messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate entro però il mese successivo a quello a cui si riferisce. Nel momento in cui invece si partirà regolarmente e senza moratorie, viene previsto il limite massimo di 12 giorni per la trasmissione dalla data di riferimento.
Cosa cambia per negozianti e clienti
Inevitabilmente per i commercianti vi è l’obbligo di mettersi in regola, pur prevedendo il periodo di moratoria. Ecco perché è bene cambiare registratore di cassa, scegliendo quello telematico. Fino a dover considerare che viene previsto uno sconto del 50% del costo dell’acquisto dei nuovi registratori: questo proprio per fare in modo che tutti siano incentivati a mettersi in regola. Inoltre cambia una cosa importante per i commercianti, in quanto l’emissione di scontrino elettronico farà da garanzia digitale sui prodotti che vengono acquistati.
Passando invece ai clienti, la stessa garanzia varrà per loro, che avranno a disposizione uno scontrino dalla sola validità commerciale. Per le detrazioni fiscali i clienti sono tenuti a chiedere un documento fiscale fornendo codice fiscale o partita IVA. Va anche precisato che la comunicazione con l’attività commerciale potrebbe avvenire anche tramite email: dunque la stessa potrà inviare una copia digitale della ricevuta. In tal caso non è previsto obbligo, per cui è sempre bene chiedere prima se il negozio è attrezzato telematicamente con un indirizzo email.