Salvataggio della Banca Popolare di Bari, le Ultime Novità

La Puglia non sta vivendo un periodo facile dal punto di vista economico e imprenditoriale. Prima la perdurante crisi dell’ex Ilva e poi il commissariamento della Banca Popolare di Bari. La banca pugliese negli anni aveva assorbito e rilevato molti piccoli istituti bancari, non solo al Sud ma anche alcune banche toscane, ramificando ulteriormente la sua rete. Poi nel 2019 la Banca d’Italia ha commissariato l’istituto per la grande quantità di crediti non più esigibili, frutto di una politica creditizia troppo facile, senza l’avallo di dovute garanzie e la solvibilità dei beneficiari.

Solo a dicembre 2019 si è scoperto che in pancia alla banca esistevano crediti deteriorati nettamente superiori alle cifre dichiarate in bilancio. Banca d’Italia sostiene di aver avvisato il governo già a febbraio del 2019.

Chi è Banca Popolare di Bari

L’istituto bancario pugliese è ramificato nel sistema produttivo di tutto il sud. La contabilità e la cassa di molti Enti statali, come comuni, province e regioni sono gestiti dell’istituto bancario pugliese. La Banca Popolare di Bari vantava i seguneti numeri: 15 miliardi di euro di fatturato nel 2017, un passivo dichiarato di 420 milioni nel 2018 e con 3.067 dipendenti. Ha un azionariato diffuso con 70 mila soci che hanno visto perdere il valore nominale della loro partecipazione azionaria.

Cosa sta facendo il governo

Le informazioni che stanno girando su tutti gli organi di stampa, sono trapelate grazie alle dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza, tra i più attivi il Ministro degli esteri e quello della sanità Speranza. Il piano di salvataggio del governo è stato varato nella notte. Il governo ha deciso in queste ore un intervento strategico per il suo salvataggio che prevede una capitalizzazione azionaria dell’istituto pugliese da parte d’Invitalia con 900 milioni di euro. Invitalia capitalizzerà le perdite della Banca Popolare di Bari tramite il Mediocredito Centrale.

Il presidente del consiglio e il ministro Di Maio, hanno dichiarato che il provvedimento è propedeutico a una successiva azione con la quale lo stato gestirà la capitalizzazione di Mediocredito gestito da Invitalia.
Il provvedimento vuole evitare che il fallimento dell’istituto bancario pugliese metta in ginocchio l’economia e il credito del sud. L’intervento, secondo il governo, vuole rilanciare l’intero mezzogiorno.

Banca Popolare di Bari
Banca Popolare di Bari

Il provvedimento nei dettagli

L’iniziativa del governo potrebbe salvare dal baratro l’istituto bancario, ma soprattutto i correntisti, i dipendenti e i tanti soci e gli investitori. Il governo investirà quasi un miliardo di euro, da destinare all’agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo delle imprese (Invitalia). L’agenzia è controllata dal Ministero dell’Economia e della Finanza (il MEF).
Invitalia utilizzerà i fondi per incrementare il portfolio di una sua controllata il M.C. (Microcredito Centrale).

Il giro di denaro sembrerebbe una sorta di operazione con scatole cinesi, così è stata definita la procedura, individuata dall’esecutivo, da alcune agenzie di stampa e da qualche acuto cronista. È singolare come il nome Popolare di Bari non compaia in nessun documento o passaggio, dove vengono citate solo Invitalia e il Mediocredito Centrale. Secondo alcuni questa singolare condizione, potrebbe essere una soluzione individuata per aggirare i possibili rilievi della commissione europea.

Alcuni possibili sviluppi

Il primo ministro Conte ha dichiarato che l’intervento non è fine a se stesso, ma presuppone risultati più ampi e punta a un rilancio dell’intero sud d’Italia. Con una probabile operazione di vera e propria statalizzazione. Il governo sta pensando a un diffuso investimento finanziario per le imprese del mezzogiorno. Si prospetta di fatti anche l’acquisizione delle partecipazioni di capitale. Il governo ha lasciato intendere anche la creazione di una banca d’Investimento tramite il Mediocredito Centrale, l’operazione prevede l’acquisizione del capitale sociale della Popolare di Bari, senza il pagamento di nessun corrispettivo ai soci, ma salvando i correntisti e i dipendenti.

Non mancano le polemiche

Alcuni risparmiatori delle Banche Carige e MPS, lamentano il fatto che in quella situazione, il governo intervenne con un sistema di prestiti, mentre per la Banca Popolare di Bari, l’esecutivo ha impegnato direttamente risorse a fondo perduto.

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