Con Quota 100, reddito e pensione di cittadinanza è previsto anche il Riscatto della Laura Light 2019. Tale provvedimento consente il riscatto agevolato e flessibile degli anni universitari al fine del calcolo pensionistico; cioè permette di aggiungere il periodo di studi ai contributi versati per aumentarli al fine del conseguimento della pensione.
Coloro che hanno un titolo universitario o equiparato possono ottenere l’agevolazione sino a 5 anni di studi ed uno sconto del 30% sugli oneri dovuti. Questo provvedimento è diretto agli under 45, che potranno così avere una agevolazione al fine di aumentare i propri anni contributivi. Inserito all’intero del capitolo sulla pace contributiva, appena il decreto sarà pubblicato in maniera ufficiale, diverrà efficace. Tuttavia sono presenti determinati requisiti da soddisfare affinché la domanda da presentare all’INPS possa consentire il riscatto degli anni universitari.
Requisiti e chi può beneficiarne
Il decreto precedentemente menzionato affianca al riscatto laurea gratuito e al riscatto laurea ordinario anche la forma del riscatto laurea light 2019. Tale possibilità è riservata esclusivamente agli under 45 che non sono titolare di una pensione. Il provvedimento consente uno scontro del 30% sugli oneri e la possibilità di una detrazione dalle tasse del 50% della somma dovuta. I periodi coperti da questo regime contributivo sono riferiti al 1996 in poi. Da considerare che:
- il limite di età è fissato affinché non si possa accedere al pensione in modo anticipato sfruttando la Quota 100;
- il massimo di anni riscattabili sono 5, riferiti ovviamente al titolo conseguito. Per cui una laurea triennale permette il riscatto al massimo di tre anni. Di conseguenza gli eventuali anni fuori corso non sono validi al fine del conteggio;
- il provvedimento deve essere ufficializzato, deve ancora superare l’esame della Camera dei Deputati e per questo sono possibili ulteriori modifiche;
- Nel caso del riscatto laurea INPS, il pagamento dei contributi degli anni universitari permette anche di aumentare l’importo finale della pensione. Invece con il provvedimento laurea light si possono solamente riscattare gli anni contributivi, ma non comporta nessuna variazione del valore finale della pensione che lo Stato deve.
In sostanza il provvedimento è stato studiato allo scopo di consentire ai soggetti interessati di accrescere il periodo contributivo di 5 anni, senza che il versamento dei contributi possa in qualche modo permettere un aumento dell’importo della pensione. Certamente l’aspetto importante sono lo scontro sugli oneri e la possibilità della detrazione dalle tasse della metà di ciò che sarà versato.
Calcolo del riscatto della laurea
Secondo la Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro, il costo annuo da pagare per il riscatto laurea light si aggira intorno a 5.241 euro annui. Il sito istituzionale dell’INPS mette a disposizione di coloro che hanno l’accesso a mezzo l’apposito PIN un simulatore. Basta inserire i dati richiesti e si può venire a conoscenza dell’esatta somma da versare per il riscatto della laurea. Sulla convenienza personale del provvedimento, il riscatto previsto dal decreto è diretto perlopiù a coloro che sono inoccupati oppure di contro a coloro che hanno guadagni importanti. Infatti il riscatto della laurea ordinario dipende all’ultima annualità di stipendio percepito.
Cresce parimenti all’età contributiva, anche perché il trascorrere degli anni ed i possibili avanzamenti di carriera fanno salire lo stipendio mensile. Se non si desidera versare somme maggiori e non si vuole che il riscatto comporti un possibile aumento del valore della pensione, il riscatto laurea light è conveniente. Per coloro che sono da poco laureati ed appena assunti, la situazione è molto diversa. Poiché il pagamento del riscatto ordinario consente di accantonare somme che avranno un peso sulla pensione che si riceverà in futuro.
Lo stesso decreto prevede inoltre la forma del riscatto laurea flessibile, per andare incontro a chi non può affrontare il pagamento delle spese ai fini contributivi. Il provvedimento consente di riscattare periodi più brevi rispetto alla durata totale del corso di laurea. Significa che sarà lo stesso soggetto interessato a determinare il periodo che vuole riscattare.