Riforma delle Pensioni: Tutte le Novità della Legge di Bilancio 2019

Nel corso della giornata precedente il Consiglio dei Ministri ha ufficialmente approvato il disegno di Legge di Bilancio 2019 le cui introduzioni dovrebbero, a detta degli esponenti dei due partiti di maggioranza, rivoluzionare il sistema pensionistico italiano precedentemente danneggiato, secondo il Luigi Di Mario, dall’approvazione della Legge Fornero il cui superamento è non sono una proposta bensì un vero e proprio obiettivo.

All’interno della Legge di Bilancio 2019 presentata al Def però sono stati presentati numerosi altri progetti che prevedono l’adozione di particolari strumenti fiscali come il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza, senza trascurare flat tax e taglio alle pensioni d’oro. In questo articolo illustreremo tutte le novità della Legge di Bilancio 2019 presentata ieri sera in ambito pensionistico

Pensioni Quota 100, cosa sono?

La prima riforma emersa dal piano stilato all’interno della Legge di Bilancio 2019 riguarda le famose pensioni Quota 100 di cui si è tanto sentito parlare. La manovra prevede un abbassamento generale dell’età minima affinché un soggetto possa recepire la propria pensione in relazione agli anni di contributo versati. In poche parole il lavoratore, di qualunque entità esso sia, potrà tranquillamente andare in pensione prima se con il numero dei suoi anni unito al numero di anni di contributi versati si arriva alla somma di 100. Per fare un esempio pratico se un lavoratore ha accumulato nel corso del tempo 38 anni di contributi ha il diritto di percepire la pensione sin da 62 anni, superando così i vincoli d’età imposti dalla Legge Fornero. Per questo disegno sono stati stanziati ben 7 miliardi ed è la sua attuazione è prevista a partire da questo febbraio.

Cosa prevede l’Opzione Donna

Sempre in ambito pensionistico la manovra ha disposto la cosiddetta Opzione Donna, una proposta tutta al femmine che consentirebbe alle lavoratrici di qualunque categoria di anticipare l’età pensionabile come di seguente: a 58 anni nel caso di lavoratrici impiegate e a 59 per le lavoratrici autonome, se si raggiungono i 35 anni di contributi versati. L’obiettivo è come già detto, quello di azzerare totalmente le modalità indette dalla Legge Fornero e di arrivare, passando per la Quota 100, ad una Quota 41 pura.

Per il momento la realizzazione di tali piani sembra ancora lontana dato che, almeno per quest’anno, la soglia d’età minima per accedere alle pensioni Quota 100 è comunque di 64 anni e, non solo, si alza a partire dal 2019 anche l’età minima per raggiungere ed ottenere la pensione di vecchiaia.

Pensione di cittadinanza e Bonus

Altro soggetto protagonista del disegno di legge presentato sono le Pensioni di Cittadinanza, le quali consistono in un aumento non indifferente di denaro per tutte quelle pensioni rientranti nelle fasce più basse, ma non solo. Uno dei dettagli più importanti svelati all’interno della seduta riguarda la possibilità di applicare eventuali bonus a chi pur avendo i requisiti per richiedere la Quota 100 sceglie di rinunciarvi e di continuare il suo percorso lavorativo: da quel che è emerso pare infatti che siano previsti dei bonus equivalenti al 33% dello stipendio a tutti i rinunciatari sulla propria busta paga, manovra che sembra mirata all’incentivare il più possibile il proseguimento della carriera di molti soggetti lavorativi.

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