I requisiti necessari per andare in pensione sono attualmente stabiliti dalla legge Fornero. L’INPS, tuttavia, ha reso noto che a partire dal 1° gennaio 2019 tali requisiti subiranno alcune piccole modifiche. Ciò è dovuto all’aggiornamento dei dati riguardanti l’aspettativa di vita forniti dall’ISTAT a fine 2017. Fino al 31 dicembre 2018 i lavoratori di entrambi i sessi potranno andare in pensione a 66 anni e 7 mesi d’età, con un minimo di 20 anni di contributi versati. A partire dal 1° gennaio 2019 bisognerà invece attendere il compimento dei 67 anni d’età. Resta invariato il minimo contributivo di 20 anni.
La norma si applica ai lavoratori autonomi, dipendenti pubblici o dipendenti privati iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) o ad altre forme di assicurazione equivalenti. I sistemi con cui calcolare la pensione di vecchiaia sono tre. Se hai iniziato a lavorare prima del 31 dicembre 1995, ed avevi maturato in quella data già 18 anni di contributi, puoi calcolare la tua pensione con il sistema retributivo. Se invece hai iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 puoi utilizzare il sistema del calcolo contributivo. Per finire, se hai cominciato a lavorare prima del 31 dicembre 1995, ma non avevi maturato i 18 anni di contributi entro quella data, puoi applicare il sistema misto. Più in dettaglio, dovrai usare il sistema retributivo per il periodo che va dall’inizio della tua attività lavorativa fino al 31/12/95, quello contributivo per gli anni successivi.
Quali sono i requisiti richiesti per la pensione anticipata
La legge Fornero ha sostituito la vecchia pensione di anzianità, che consentiva di andare in pensione in base al numero di anni di lavoro, con l’attuale pensione anticipata. Ad oggi i requisiti necessari per ottenere questo tipo di beneficio sono 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Anche in questo caso, con l’anno nuovo c’è uno slittamento in avanti di 5 mesi. A partire dal 2019 infatti gli uomini potranno andare in pensione con 43 anni e tre mesi di contributi, mentre le donne con 42 anni e 3 mesi.
Andare in pensione senza contributi
Puoi richiedere la pensione di vecchiaia anche senza aver versato contributi, ma naturalmente solo in alcune particolari situazioni. In questo caso più che di pensione si parla di assegno sociale. Ne hanno diritto i cittadini che abbiano compiuto 66 anni e 7 mesi (anche in questo caso, nel 2019, il limite d’età passa a 67 anni), e che siano privi di reddito. Hai diritto all’assegno sociale, fermi restando i suddetti requisiti anagrafici, nel caso in cui il tuo reddito sia inferiore a € 5824,91. Se sei coniugato la soglia da non superare è di € 11649,82.
Requisiti pensionistici per i lavoratori precoci
Se hai iniziato a lavorare prima di aver compiuto i 19 anni di età e sei un lavoratore dipendente o autonomo iscritto all’AGO, hai diritto alla cosiddetta pensione precoce. I requisiti necessari per andare in pensione con questa formula, valida fino al 31 dicembre 2018, sono 41 anni di contributi versati, che diventano 41 anni e 5 mesi a partire dal 2019. Attenzione, però, perché per ottenere la pensione precoce devi aver versato almeno un anno di contributi prima del compimento dei 19 anni di età.
Tutto rimane invariato per quanto riguarda i cittadini che svolgono lavori usuranti. L’anzianità contributiva deve quindi essere pari o superiore ai 35 anni, mentre quella anagrafica rimane fissa a 61 anni per i lavoratori dipendenti e 62 per quelli autonomi.
Pensione per le casalinghe: quanti anni di contributi occorrono
Nel 1997 è stato istituito un fondo di previdenza a favore delle persone di entrambi i sessi che si occupano della famiglia a tempo pieno, senza percepire alcun tipo di retribuzione. Per avere diritto a questo tipo di pensione è però necessaria l’iscrizione all’INAIL. Se appartieni a questa categoria di lavoratori hai diritto ad ottenere una pensione di vecchiaia. Tale beneficio può essere richiesto a partire dal compimento del 57° anno di età, purché siano stati versati almeno 5 anni di contributi.