Reddito di Cittadinanza, ipotesi mini-sussidio: 300 euro al mese a 4 milioni di persone

Di Maio punta al Reddito di Cittadinanza, e questo si sa. Lo scoglio da superare per avere le coperture, però, sono i 17 miliardi necessari a garantire il sussidio. Ecco che spunta l’ipotesi del mini-sussidio: l’assegno quindi verrà erogato a 4 milioni di persone e non più ad 8 milioni, come saranno 300 gli euro contro i 780 della prima previsione. Il Ministro Tria infatti stà lavorando per trovare le coperture necessarie, che forse arriveranno a 5 miliardi.  Ci sarà da lavorare affinchè nella legge di Bilancio 2019 il reddito di cittadinanza non sia solo una promessa.

E’ una misura economica contro la povertà. Il M5S ha stimato che sono 9 i milioni di italiani che non sono in grado di generare un reddito sufficiente o addirittura che non riescono a trovare lavoro. Il reddito di cittadinanza è un ampliamento del nuovo reddito di inclusione, già attivo in Italia dal 1 giugno 2018. Per accedere al reddito di inclusione si deve avere una soglia Isee fino a 6.000€, quella ISRE fino a 3.000€ per la parte patrimoniale, un patrimonio immobiliare sotto i 20.000€ esclusa l’abitazione, un patrimonio mobiliare come conti correnti non superiore a 10.000€.

Ma come funziona il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza è un sussidio volto a migliorare il tenore di vita di quelle famiglie che sono di fatto sotto la soglia di povertà. Lo spartiacque è rappresentato quindi dalla soglia di povertà Istat: 780€ mensili. La misura, già presentata come disegno di legge dal M5S nel 2013 vuole garantire tale somma per tutti. Chi non percepisce nulla avrà diritto all’intera somma, mentre chi non riesce a raggiungere tale cifra, vedrà recapitarsi a casa un assegno integrativo.

Quali sono i requisiti per il reddito di cittadinanza e come mantenerlo. Devi essere maggiorenne, disoccupato o inoccupato e non avere un reddito superiore a 780 € al mese. Devi essere cittadino italiano oppure residente regolare da alcuni anni. Ma attento, non è un reddito erogato senza paletti. Lo Stato ti aiuta a raggiungere il reddito minimo di 780 € al mese, ma tu devi innanzi tutti iscriverti ad un centro per l’impiego. Dopo ciò devi regolarmente ricercare lavoro, per un tempo non inferiore alle due ore giornaliere. Inoltre devi frequentare corsi di formazione e impegnarti in attività dedicate alla collettività per non meno di 8 ore settimanali. Se rifiuti però un lavoro proposto per tre volte consecutive, il diritto al reddito di cittadinanza decade.

Sei un libero professionista?

Mi spiace, ma devi chiudere la partita Iva. Infatti non vi è la possibilità di accedere al reddito di cittadinanza da parte di chi ha un profilo professionale aperto. Non c’è discussione. In molti hanno provato ad aprire un dibattito su questo punto, ma secondo il M5S decadrebbe il sistema di controllo del cittadino che cerca lavoro assiduamente. Quindi per tutti quegli artigiani o liberi professionisti che per qualche motivo non riescono ad accaparrarsi un cliente il verdetto è chiaro: diventerai un dipendente!

Esperienze nel mondo del reddito di cittadinanza

Attualmente è attivo solo in Alaska. In altri paesi come Olanda, Kenya e Finlandia è in via di sperimentazione. In altri paesi ancora, ovvero in Canada, Scozia e Francia, si stà lavorando per approvare i relativi disegni di legge nel prossimo futuro. Ma l’esperimento dell’Alaska è decisamente particolare. Parte delle entrate per le concessioni per lo sfruttamento dei pozzi petroliferi vengono destinate ad un fondo vincolato. A loro volta, parte dei trasferimenti del fondo vincolato viene usato per investimenti finanziari. I guadagni finanziari servono poi a creare le coperture per i cittadini residenti da almeno due anni. Quindi non si puó parlare di una copertura “trovata”, ma piuttosto generata dal legislatore a stelle e strisce.

La smentita del Vice-Premier su Facebook sul mini-sussidio

Il Vice-Premier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi di Maio tuona attraverso facebook e smentisce la fake-news lanciata da Repubblica. I toni sono quelli a cui i pentastellati ci hanno abituato dagli albori: “Questo non è giornalismo, è solo propaganda per difendere gli interessi di una ristretta élite che pensa di poter continuare a fare il bello e il cattivo tempo. Non sarà più così. Il nostro Paese ha bisogno di un’informazione libera e di editori puri senza altri interessi che non siano quelli dei lettori.” In effetti, trattandosi di fake news in un settore molto delicato, non è facile mantenere i toni freddi. Anzi, saranno destinati a scaldarsi!

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