Rating Bancario: Cos’è e come si Calcola, Funzionamento e Come Migliorarlo

Le banche, come tutti gli altri istituti di credito, usano un metodo specifico per quantificare, tramite l’assegnazione di un punteggio (rating) basato sulla disponibilità economica dell’impresa richiedente, quanto è rischioso per loro concedere un prestito o un finanziamento e quindi decidere se concederlo e a quali condizioni. Per un’impresa che vuole richiedere un prestito o un finanziamento è di fondamentale importanza, per ottenere le migliori condizioni, conoscere il proprio rating poiché più è alto il punteggio più aumenta sia il potere di negoziazione sia la possibilità di ottenere ciò che si richiede. Conoscere come funziona e quali sono i criteri applicati per stabilire il rating è fondamentale per controllare e, se ve fosse bisogno, migliorare il proprio punteggio.

Le direttive dettate dagli accordi di “Basilea 1, 2 e 3“e accettate dalla Banca d’Italia, stabiliscono che le banche hanno l’obbligo di valutare e quantificare con un calcolo probabilistico la capacità di un’impresa di ripagare un debito e in base al risultato ottenuto se può ricevere o no l’importo del credito cui vuole accedere e a quale costo. Anche se la valutazione del rating aziendale è discrezionale, tutti gli istituti finanziari esaminano gli stessi fattori.

Perché è richiesto il credito?

Le banche sono molto attente, nel valutare il rating aziendale di un’impresa, alle motivazioni e alla realtà in cui opera l’impresa al momento che chiede. Quanto efficaci in termini operativi sono le azioni e strategie attuate dall’impresa? Gli istituti finanziari, considerando il settore in cui opera, la sua storia e sua abilità gestione e di pianificazione a medio e lungo termine, analizzano l’affidabilità della gestione del richiedente. Qual è la situazione economica e come sono amministrate le risorse?

Nel valutare il rating aziendale vi sono delle voci che sono analizzate scrupolosamente dalle banche, tra queste le più rilevanti sono:

  1. la differenza tra il capitale proprio dell’impresa investito e quello finanziato da terzi;
  2. il costo degli interessi passivi pagati;
  3. la ripartizione dei debiti tra brevi, medio e lungo termine;
  4. I crediti commerciali e le rimanenze, in altre parole il valore del livello delle scorte e dei crediti commerciali dell’impresa;

Come si “comporta” l’impresa?

Anche “l’etica” ha la sua importanza per le banche, queste analizzano i movimenti di cassa, l’uso che è fatto dei prestiti ricevuti, gli scoperti, gli insoluti e tutto ciò che concerne le conformità alla legge.

Come migliorare il rating?

Prima di chiedere un prestito o un finanziamento è opportuno informarsi quali sono i parametri usati dall’istituto cui si ha intenzione di rivolgersi. Vi sono degli accorgimenti e delle azioni che si possono intraprendere per migliorare il rating nel caso fosse necessario. Fondamentale è creare un business-plan in modo da poter avere una strategia operativa da seguire. Inoltre per migliorare il rating è opportuno:

  • non avere nessun conto corrente inattivo o con un saldo negativo;
  • Usare i fidi che si ottengono nella migliore maniera possibile;
  • Non superare la soglia di credito che si ha a disposizione;
  • Rispettare i termini di rimborso dei crediti ricevuti;
  • Amministrare con oculatezza i crediti commerciali e gestire al meglio gli insoluti.

Il rating bancario è usato dalle banche ma conoscerlo è anche un modo per analizzare e migliorare la struttura e l’operatività di un’azienda. Per poter usare questo strumento nella maniera giusta è importante conoscerlo e, nel caso, agire per correggerlo.

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