La prima metà del 2019 volge ormai al termine, e ti starai certamente ponendo l’interrogativo concernente le quotazioni future dei beni rifugio, tra cui l’oro. Molti eventi, in tutto il mondo, si sono succeduti sia lo scorso anno sia durante le prime mensilità del 2019, dalle politiche economiche a spiccata trazione protezionistica fino ad arrivare all’evoluzione delle politiche monetarie europee. Detto questo, quali potrebbero essere gli eventuali sviluppi? I seguito una guida che potrebbe risultarti utile.
Le previsioni
Per poter arrivare a delle conclusioni il più possibile precise, cosa buona e giusta è che tu faccia affidamento su quelle che sono le opinioni degli esperti. In apertura, opportuno è risaltare i pareri a proposito provenienti dagli analisti della Natixis Bank, secondo i quali nell’arco di tutto l’anno in corso la quotazione dell’oro media dovrebbe stabilizzarsi intorno ai 1.350 dollari l’oncia. Si tratta di una visione caratterizzata da ottimismo ed incentivata dalle incertezze che contraddistinguono i mercati finanziari di tutto il mondo.
Ciò nonostante, il buon andamento dell’economia americana, la quale sta man mano raggiungendo livelli di tutto rispetto, potrebbero minare tali certezze, con un prezzo dell’oro che pertanto potrebbe discendere nuovamente toccando quota 1.275 dollari l’oncia. Di idea trasversalmente differente sono invece gli analisti di Goldman Sachs, per i quali la frazione restante del 2019 potrebbe rivelarsi proficua per mantenere posizioni long sull’oro.
Un probabile e fisiologico rallentamento dell’economia statunitense potrebbe condurre molti risparmiatori a fare affidamento sul bene rifugio per eccellenza, l’oro appunto. Altro fattore che potrebbe giocare un ruolo di primo piano è dato dal rialzo, voluto negli ultimi mesi dello scorso anno, dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Alcuni analisti, ripercorrendo le tendenze degli scorsi anni, hanno osservato che spesso e volentieri un rialzo dei tassi in questione ha portato a ripercussioni favorevoli alla quotazione dell’oro.
Le guerre commerciali
Scendendo maggiormente nel particolare, quali potrebbero essere le motivazioni per cui l’oro ha raggiunto la quotazione record di 1.400 dollari l’oncia? I dazi introdotti dal Presidente degli Stati Uniti sulle importazioni di acciaio ed alluminio, soprattutto nei confronti della Cina, stanno diventando punto di partenza di una guerra commerciale la quale, inevitabilmente, si espanderà in tutto il mondo. Gli effetti andranno di conseguenza anche a sfiorare la quotazione dell’oro, per la quale Citibank ha provato a mettere a punto delle previsioni future.
Gli analisti di questa prestigiosa banca d’affari sono quasi certi che le tensioni geopolitiche globali condurranno, verso il 2020, ad un ulteriore rialzo di siffatta quotazione, la quale potrebbe addirittura varcare la soglia dei 1.400 dollari l’oncia. Se è vero che si tratta di previsioni tanto fiduciose quanto però verosimili, è altrettanto vero che prudenza è consigliata se si punta la lente di ingrandimento sulle prossime mosse della Federal Reserve per ciò che attiene ancora i tassi di interesse.
Un investimento sicuro
Per la stragrande maggioranza degli esperti, momentaneamente il prezzo dell’oro non subirà grandi ribassi, proprio per la motivazione principale che una fetta considerevole di risparmiatori investe proprio in questo metallo prezioso. La crescita a livello economico, se analizzata su scala mondiale, sarà tutt’altro che vigorosa. Tutto questo si traduce in una scarsa redditività degli investimenti in azioni, con i mercati che non cresceranno quanto potrebbero e gli investitori che saranno sempre più preoccupati per i mancati guadagni. Questi ultimi torneranno perciò verso investimenti sicuri, come appunto l’oro.