In una situazione già problematica, nella quale si registravano forti tensioni per il deprezzamento vertiginoso della Lira Turca e l’acuirsi delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti d’America di Trump e tutta l’aria mediorientale del continente, una nuova tempesta si è abbattuta sui mercati finanziari italiani, portando con sé una spaventosa tragedia avvenuta proprio sulle nostre strade.
Il 14 Agosto scorso, attorno alle 12:00 un tratto lungo 200 metri del viadotto autostradale di raccordo tra Genova e Ventimiglia, denominato dai genovesi Viadotto Morandi, è crollato trascinando con sé tutte le vetture che percorrevano la tratta. La notizia non ha tardato a raggiungere gli operatori finanziari, innescando martedì stesso, dopo 25 minuti esatti dall’avvenimento un repentino sell off sul titolo Atlantia, controllante del Gruppo Autostrade per l’Italia, che aveva in concessione lo specifico tratto di autostrada.
Il titolo, che negli ultimi mesi aveva resistito a tutte le tensioni che stanno spaventando i mercati, forte delle entrate certe derivanti dal pagamento dei pedaggi da parte degli utenti delle strade, ha distribuito anche utili piuttosto cospicui nel corso degli ultimi due esercizi (1,10 euro nel 2017 e 0,95 centesimi nel 2016) ed aveva un valore di mercato che ha oscillato, negli ultimi dieci giorni antecedenti ai fatti di Genova, tra i 24,50 e i 25 euro per azione, senza discostarsi mai troppo da questo range.
Martedì 14 Agosto, invece, la reazione di panico del mercato ha portato il prezzo a scendere già subito sotto soglia 23 euro, innescando immediatamente la sospensione tecnica del titolo – una fase di 10 minuti in cui, in virtù di un repentino cambio di prezzo, si cerca di ristabilire un equilibrio di mercato eseguendo una nuova fase d’asta – il trend è rimasto fortemente negativo per tutto il resto della seduta di borsa, dove il titolo ha fatto registrare perdite massime al di sotto di soglia 17 euro a titolo, con uno scarto vertiginoso rispetto alle quotazioni del mattino. L’evento imprevedibile ha avuto una risonanza particolarmente ampia anche in virtù delle successive dichiarazioni di governo, dove i Ministri Di Maio e Salvini hanno immediatamente puntato il dito contro la società Autostrade e quindi, direttamente, contro Atlantia. Dopo i minimi toccati quasi in chiusura di giornata, sempre il 14 marzo il titolo ha tentato un timido rimbalzo per poi sprofondare verso i minimi di seduta. Oltre 23 punti percentuali persi in un solo giorno.
Nella giornata di Ferragosto, a borsa italiana chiusa, gli operatori pensavano che si sarebbe potuto tirare il fiato, eppure alla ripertura di oggi 16 Agosto non è stato così. Gli occhi stamani erano tutti puntati sull’andamento di Atlantia, che per oltre metà della mattinata non è riuscita a fare prezzo di apertura per iniziare le contrattazioni. Sino al momento dell’apertura del titolo, l’indice principale FTSE Mib oscillava in un range di 0,50 punti percentuali di perdita, mentre tutto il resto delle borse europee guadagnavano. Quando Atlantia è poi finalmente riuscita a battere il primo prezzo della giornata il tonfo dell’indice è stato lampante: si è passati subito a 1-60% e non ha giovato nemmeno l’apertura in grande spolvero dei mercati americani. Atlantia ha chiuso la seduta tentando un rimbalzo sino a quota 19,50 euro, ma peggiorando nuovamente nel pomeriggio, segnando un ultimo scambio a 18,30 in calo di oltre 22 punti.