Private Equity: modalità e fondi

Per prima cosa chiariamo il significato di private equity: si tratta di un’attività di investimento nelle quote societarie di un’impresa target, effettuata con l’obiettivo di contribuire alla crescita dell’azienda nel proprio mercato di riferimento e di monetizzare, al termine del periodo temporale prefissato dall’inizio, l’investimento effettuato.

Le quote acquistate possono costituire la maggioranza societaria oppure, più spesso, rappresentare una minoranza di controllo; questi ultimi casi sono frequenti quando la società è interessata da un passaggio generazionale nei posti di controllo e necessita di una maggiore esperienza manageriale per superare la difficoltà momentanea.
Di norma le società target non sono quotate in un mercato finanziario, anzi spesso lo sbarco finale in Borsa rappresenta l’obiettivo stesso dell’operazione di private equity.

Modalità operative

Leveraged buyout (LBO)

La tecnica LBO prevede l’acquisto delle quote societarie tramite il ricorso a nuovi debiti finanziari di importo elevato, che vengono successivamente ripagati tramite il cash flow generato dall’azienda grazie all’intervento migliorativo del private equity.
L’intera operazione ha successo se l’azienda target ha pochi debiti ed una buona redditività: il ricorso al debito infatti consente un piccolo investimento di private equity, che risulta redditizio rispetto al valore dell’intera azienda acquistata.

Going private

In questo caso l’obiettivo è di acquisire un’azienda quotata in Borsa per poi ritirarla dal mercato e, una volta ristrutturata e migliorata in alcuni aspetti, rivenderla privatamente.

Mezzanine

La terza modalità è costituita da un investimento in forma di debito mezzanino, ovvero subordinato rispetto al normale debito verso le banche. Si tratta di un tipo di debito molto simile ad un finanziamento soci: il rendimento è garantito da una parte con alti tassi di interesse (in modo simile ad un normale debito bancario) e dall’altra con una remunerazione legata alla redditività aziendale (caratteristica vicina all’apporto soci)

I fondi di Private Equity

Per trovare sul mercato opportunità di investimento profittevoli e gestirne successivamente le operazioni di disinvestimento vengono creati degli appositi fondi di private equity, dove i singoli privati possono investire le somme di denaro che serviranno per gli acquisti delle quote societarie.
In Italia la gestione di un fondo di private equity può essere fatta da una Società di Gestione del Risparmio (SGR) oppure tramite fondi di gestione esteri (con sede spesso in paesi fiscalmente vantaggiosi quali Lussemburgo, Cipro, Malta, ecc…).
La remunerazione del servizio avviene con una parte in fee annuali ed un’altra costituita da commissioni di performance.
Il portafoglio è costituito sempre da molte aziende, spesso più di dieci, e la durata del fondo si divide sempre in due periodi:

  • Investment period: si sviluppa al massimo per 5 anni e costituisce la fase in cui il fondo esamina le varie opportunità di investimento ed effettua gli acquisti delle quote;
  • Disinvestment period: ha una durata massima di altri 5 anni, durante i quali non possono essere fatti ulteriori investimenti e l’attenzione è rivolta alla valorizzazione delle aziende in portafoglio, nonché alla loro successiva liquidazione.
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