Se sei alla ricerca di un prestito può succedere abbastanza spesso di ottenere un rifiuto e ritrovarsi al punto di partenza. Dopo aver compreso quali siano state le cause del rifiuto contattando direttamente una banca o un consulente finanziario, la soluzione sarebbe quella di riprovare a richiedere un nuovo prestito. Ma cosa puoi fare se un prestito viene rifiutato? Per prima osa bisogna capire il motivo per il quale accade ciò. Le ragioni per cui un prestito viene respinto possono essere molte e spesso basta anche uno solo di questi per vedersi rifiutare un prestito. Ma quali sono le cause di rifiuto di un prestito? Perché la richiesta di un prestito potrebbe venire respinta?
Le cause che possono portare a un rifiuto
- Non si pagano le rate dei prestiti precedenti: che sia per dimenticanza o per colpa la banca non esiterà a rifiutare un ulteriore richiesta di un nuovo prestito quindi la soluzione sarebbe quella di sottoscrivere dei prestiti con delle cambiali.
- Si hanno poche garanzie reddituali e quindi un rischio di insolvenza dei debiti assunti: in questo caso la soluzione sarebbe presentare delle garanzie personali come la fideiussione o sottoscrivere cambiali e richiedere un prestito più in linea con il tuo reddito.
- Si ha un eccessivo indebitamento magari con dei finanziamenti multipli e in questo caso si può ricorrere al consolidamento debiti, ovvero riunire tutte le rate di un prestito in una sola rata ma più leggera.
- Sei un nuovo cliente o comunque un cliente non censito e gli istituti di credito non ti conoscono, la soluzione sarebbe quella di prendere a prestito poche migliaia di euro (2000-5000) con un garante. Il non censito è un potenziale cattivo pagatore, cioè un soggetto che non ha avuto altri rapporti finanziari in passato e pertanto l’istituto non dispone di informazioni sufficienti sul suo conto.
Tuttavia, c’è da specificare che le banche o le finanziarie si focalizzano molto sul tipo di reddito percepito che è una condizione strettamente legata alla condizione lavorativa del richiedente. Un lavoratore a tempo indeterminato, a maggior ragione un dipendente pubblico, offrirà più garanzie rispetto a un precario o a un lavoratore autonomo di un settore incerto.
E per quanto riguardo l’eccessivo indebitamento le segnalazioni che riguardano la chiusura e la cancellazione di un prestito che è stato saldato perfettamente possono arrivare con un certo ritardo, oppure non vengono annotate in modo corretto. Quindi in caso di rifiuto di un nuovo prestito bisogna anche controllare che un prestito ormai chiuso sia stato correttamente cancellato e inoltre si dovrà richiedere comunque la liberatoria dalla società finanziatrice o banca.

Cosa fare dopo un rifiuto
Dopo un rifiuto viene suggerito di attendere almeno 30 giorni tra il rifiuto e la nuova richiesta perché nel momento in cui un prestito viene rifiutato, questa informazione viene automaticamente registrata per un mese tra i dati verificabili dagli istituti di credito, in particolare al cosiddetto CRIF. La segnalazione al CRIF è una prassi normale, ovvero un modo con il quale si mettono a conoscenza di quanto è accaduto le altre aziende del settore finanziario e cioè tutte le altre banche o finanziarie.
Entro questo periodo di tempo nessuna banca o finanziaria, vedendo il precedente rifiuto, ti concederà un finanziamento. Perciò durante quei 30 giorni è bene comprendere esattamente che cosa è andato storto e porre se possibile rimedio.
Cosa fare se il prestito è urgente
Se hai urgenza di ottenere un prestito e non si possono aspettare che passino almeno i 30 giorni, ci si può rivolgere ad un’altra banca o finanziaria con la quale si è in buoni rapporti. Inoltre, quando viene respinta la richiesta di un prestito e si vuole presentare domanda per un altro finanziamento, potrebbe essere fondamentale avere a portata di mano la liberatoria, cioè un documento, rilasciato dall’istituto di credito o dalla banca che hanno rifiutato il prestito, che attesta lo status della prima richiesta. Affinché si possa fare domanda di nuovo prestito anche in un altro istituto di credito, è necessario che la prima domanda sia nello status “Respinta” o “Ritirata”. Infine, ci si può presentare in banca con un garante adatto.