L’esplosione della pandemia da Covid-19, come è risaputo, ha dato il la a tutta una serie di cambiamenti in numerosi settori. Anche il comparto dei prestiti così come quello dei finanziamenti è andato incontro a diverse novità, alcune delle quali davvero degne di nota. In primo luogo, uno degli aspetti su cui specie negli ultimi mesi ci si fossilizza con maggiore attenzione riguarda i prestiti senza controllo CRIF. Cos’è che è cambiato da quando c’è il coronavirus? La principale novità è stata in sostanza la riabilitazione dei cattivi pagatori e dei protestati. Il motivo di fondo è che si è registrato uno stop effettivo per quanto riguarda le segnalazioni alla Centrale Rischi di Bankitalia.
Le novità per i cattivi pagatori
In Italia, per usare un eufemismo, il numero di coloro che non hanno una storia creditizia immacolata è sempre rilevante, nonostante le banche e le finanziarie, disponibili a erogare liquidità extra, stiano molto più in guardia in termini di valutazione e si dimostrino sempre meno propense a correre rischi. Tuttavia, l’avvento della pandemia da Covid-19 ha messo in crisi numerose realtà imprenditoriali. Il taglio di svariati posti di lavoro, pertanto, è stato solo logica conseguenza.
Chi si è ritrovato impossibilitato a saldare le rate dei finanziamenti in corso (prestito casa, ristrutturazione appartamento, finanziamento veicoli) può però tirare un sospiro di sollievo, visto che in questo lasso di tempo ci sono stati svariati emendamenti approvati alla Camera. Questi ultimi hanno contribuito a sospendere le segnalazioni alla Centrale dei rischi per tutti coloro che, di norma, sarebbero stati bollati come cattivi pagatori oppure come protestati. Gli ultimi due Governi hanno, di fatto, concesso importati agevolazioni sui presiti, sui mutui, sui leasing e su altre forme di credito. Coloro che si sarebbero trovati in evidente difficoltà con il saldo delle rate, secondo quanto pattuito a monte nel piano di rimborso, hanno perciò un’altra chance. Il merito della suddetta iniziativa, pertanto, spetta di diritto alle commissioni Finanze e Attività Produttive, operative alla Camera.
La prima novità positiva si era registrata più di un anno fa in occasione del Decreto Liquidità, la cui approvazione risaliva al 20 maggio del 2002. In quest’occasione, la sospensione delle segnalazioni alla Centrale dei rischi della Banca d’Italia era stata effettiva fino al mese di settembre del 2020. Poi, dopo questa operazione, si sono registrate occasionalmente ulteriori sospensioni e, tenendo conto dello scenario, non è un azzardo sostenere che il criterio adottato varrà anche per i mesi venturi. Le segnalazioni ai sistemi di informazione creditizia, pertanto, potrebbero essere stoppate anche in futuro, visto che la fascia dei protestati e dei cattivi pagatori potrebbe essere destinata a crescere in maniera rilevante.

Sospensione della segnalazione alla Centrale Rischi: quali soggetti possono ottenerla?
Uno degli interrogativi maggiormente ricorrenti, soprattutto tra i protestati così come i cattivi pagatori, è quello inerente a chi è che rientra nella suddetta categoria. Più precisamente, chi può beneficiare della sospensione della segnalazione alla Centrale rischi? La questione, visto il momento di difficoltà economica, non riguarda solo ed esclusivamente i privati che, magari, si sono ritrovati impossibilitati a saldare le rate di un prestito o di un mutuo, perché licenziati o perché il coniuge ha perso il lavoro. Anche le PMI italiane possono effettuare l’accesso, seppur temporaneo, alla categoria in oggetti.
Merito di norme entrate in vigore un anno fa con il Decreto Cura Italia. In questo modo, il Governo ha provato ad arginare la grave emergenza di natura sanitaria, nonché la conseguente crisi economica derivante dai lockdown. Conditio sine qua non per beneficiare di questo sostegno è il non rientrare nella fascia dei cattivi pagatori o dei protestati in una data antecedente al momento in cui è stata formulata la richiesta di aiuto. Se non si registrano segnalazioni alla Centrale rischi, il diretto interessato, privato o impresa che sia, può vedersi congelati temporaneamente i pagamenti dei prestiti.
Le prospettive future
Una situazione tampone quell in oggetto per quanto riguarda lo scenario dei prestiti senza controllo CRIF. Il coronavirus, è risaputo, ha messo in crisi l’economia di diverse nazioni e svariati settori sono stati messi letteralmente in ginocchio. L’Italia non rappresenta di certo un’eccezione in tal senso. Tuttavia, sia per i privati sia per le PMI, effettuare l’accesso alle agevolazioni elargite dagli ultimi due governi in materia di prestiti, mutui, leasing e altre forme di credito, rappresenterà un’importante ancora di salvezza in uno scenario economico dove oggi più che mai prevalgono incertezza e instabilità.