Tra gli argomenti che stanno agitando il dibattito politico vi è senza dubbio la questione della cosiddetta “pace fiscale“, vero e proprio mantra della Lega nel corso della campagna elettorale. Ebbene, dopo l’inserimento nel DEF con conseguenti schermaglie all’interno della maggioranza che sostiene il Governo Conte nei giorni successivi, oggi Matteo Salvini è tornato a parlare dell’argomento, con dichiarazioni che non faranno che infuocare nuovamente il dibattito politico.
Salvini rilancia la pace fiscale per debiti fino a 500.000 euro
Nel corso di una intervista concessa ad una importante emittente radiofonica italiana, il vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini è tornato a parlare di uno degli argomenti più spinosi tra quelli che stanno animando il dibattito politico di queste ultime settimane, ovvero quello relativo alla pace fiscale o condono, come viene definito da chi lo avversa, che il Governo ha inserito nel DEF.
Il Ministro dell’Interno, nel corso della sopracitata intervista, ha reso noto come la pace fiscale andrà a riguardare tutti i debiti il cui ammontare arrivi fino a 500 mila euro e che l’idea del Governo è quella di porre in essere un intervento a saldo e stralcio, con cui si andrà ad intervenire non soltanto sul capitolo degli interessi e delle sanzioni, ma anche sul capitale. Il provvedimento in realtà non ha ancora i crismi dell’ufficialità, perché è ancora in preparazione nelle stanze dei tecnici del Ministero dell’Economia, ma Matteo Salvini ha assicurato che gli italiani non si troveranno di fronte ad una classica opera di “rottamazione” delle cartelle esattoriali, ma ad un intervento che, usando una metafora calcistica, sarà a gamba tesa.
Perché Matteo Salvini non vuole parlare di “rottamazione”
Nel corso dell’intervista Matteo Salvini ha spiegato perché definire l’intervento allo studio come una “rottamazione” sia un errore. Il Ministro dell’Interno ha messo l’accento su come le rottamazioni vadano ad incidere, per quel che concerne le caselle esattoriali, su aspetti quali sanzioni, interessi e more. Il Ministro dell’Interno ritiene che invece si debba intervenire anche sul capitale, perché a suo dire, se una persona “non ha 40 mila euro, non ne ha nemmeno 35 mila”.
L’idea del Ministro dell’Interno è che la pace fiscale da lui proposta non andrà a vantaggio di chi magari non ha fatto la dichiarazione dei redditi e poi ha in garage macchine di lusso, ma andrà ad agevolare tutti quegli italiani che nel corso del tempo hanno sempre fatto la dichiarazione dei redditi, ma che per diversi motivi si sono ritrovati a dover fronteggiare delle cartelle esattoriali impossibili da saldare. Il Ministro dell’Interno per spiegare meglio qual è la platea di contribuenti che secondo lui andrà a beneficiare della cosiddetta “pace fiscale”, ha fatto l’esempio di quanti si sono visti costretti a chiudere la propria attività commerciale o chi ha dovuto fare debiti per aiutare un figlio in difficoltà.
La proposta di Salvini troverà spazio nel Governo?
Insomma, l’idea di Salvini è quella di recuperare almeno una minima parte di quanto richiesto dallo Stato e il leader leghista appare certo che la sua proposta di portare a 500 mila euro di debiti la soglia massima entro cui si potrà avere accesso alla “pace fiscale” troverà spazio nel Governo e alla fine verrà accettata anche dal Movimento Cinque Stelle. Questa idea secondo alcuni è data dal fatto che Luigi Di Maio ha ottenuto rassicurazioni relativamente ai fondi che saranno messi a disposizione del reddito di cittadinanza. Tuttavia va messo l’accento sul fatto che gran parte della base del Movimento Cinque Stelle farebbe probabilmente fatica a comprendere l’appoggio ad una misura del genere, considerando che fino ad una settimana fa Di Maio per primo aveva affermato che il tetto massimo entro cui poter accedere alla “pace fiscale” o condono, come viene definito da chi avversa il provvedimento, sarebbe stata di 500 mila euro.
Questo è il motivo per cui la proposta di Matteo Salvini al momento deve definirsi appunto tale e non un vero e proprio provvedimento allo studio del Governo, pur essendo i tecnici di Via XX Settembre al lavoro sul provvedimento. Ora non resta che aspettare i prossimi giorni, che saranno quelli decisivi non soltanto per quanto concerne la Manovra di Bilancio in generale ma, più nello specifico, anche per quanto riguarda le modalità attraverso cui la “pace fiscale” vedrà la luce. Quel che si può affermare con certezza è che si potrebbe assistere ad un duro confronto in seno al Governo, viste le posizioni decisamente distanti di Lega e Movimento 5 Stelle.