Per applicazione dell’ora legale si intende lo spostamento delle lancette dell’orologio di un’ora avanti con l’intento primario di sfruttare l’irradiazione solare principalmente nel corso della stagione estiva. L’intento è sempre stato quello di assicurare risparmio energetico e di dare maggiore illuminazione, specie durante l’estate. Va detto, però, che da diversi mesi (forse anche da più tempo), la Commissione Europea ha tutta l’intenzione di abolire l’ora legale.
E’ stato Jean-Claude Junker, in qualità di Presidente dell’organo esecutivo che si occupa di promuovere il processo legislativo per tutti gli Stati Membri, a sottolineare la volontà di cambiare. Prima di presentare in rapida carrellata le operazioni che riguarderanno la suddetta convenzione, oramai già messa sul tavolo delle principali istituzioni europee, vale la pena evidenziare quali sono i pro e i contro dell’ora legale, non prima di un breve excursus storico sull’argomento.
Un po’ di storia
Il debutto dell’ora legale è datato 1916, dopo un tira e molla che è andato avanti per circa un cinquantennio. A parlarne in maniera diretta era stato primo fra tutti l’inventore del parafulmine: Benjamin Frankin: era l’anno 1874 e lo scienziato statunitense pubblicò la sua brillante idea sul primo quotidiano stampato francese: LE Journal de Paris. L’intento era quello di risparmiare sul consumo di candele non spostando l’orologio un’ora avanti, ma incentivando le persone ad alzarsi un’ora prima (onde evitare tra le tante cose la tassazione delle persiane, il razionamento delle candele o ancora il divieto di circolare durante le ore della notte).
Tuttavia, la proposta si concluse in un nulla di fatto, per via delle proposte, reputate troppo stravaganti. Su tutte, anche quella di un cannone che avrebbe dovuto sparare un colpo per svegliare le persone. Poi fu la volta di George Vernon Hudson, entomologo neozelandese, che propose in un documento lo spostamento delle lancette dell’orologio due ore avanti. Fu solo però nel 1916 che l’idea trovò campo fertile, complice anche la crisi della Prima Guerra Mondiale: a proporre la cosa fu William Willet, costruttore britannico, che riuscì a spiegare alla Camera dei Comuni i vantaggi di quella che fu ribattezzata dalla stampa come British Summer Time. Risultato? Molti Paesi emularono il Regno Unito.
Vantaggi dell’ora legale
La cosa positiva che subito viene in mente è che nel corso dei mesi in cui l’ora legale è in vigore, si va in contro all’ottimizzazione dei consumi energetici. Nell’ottica della salute dell’uomo e della salvaguardia ambientale la cosa non può che essere positiva. Dato che vengono proiettate tante tonnellate in meno di anidride carbonica nell’atmosfera, si registra meno inquinamento. La cosa non è di poco conto. Basti citare a titolo di esempio una ricerca dell’Università di Harward, secondo la quale l’anidride carbonica impoverirebbe drasticamente i raccolti: nutrienti fondamentali, del calibro di ferro, zinco e soprattutto proteine scendono drasticamente in termini di percentuali. C’è a tal proposito da temere che il problema della carenza nutrizionale a partire dal prossimo trentennio. In Italia, il passaggio all’ora legale fa risparmiare ben 560 milioni di kilowattora di energia in 7 mesi. A livello di salute, il passaggio all’ora legale permette di godere di un’ora di sole in più. Un toccasana a tutti gli effetti per chi vuole trascorrere il proprio tempo libero all’aria aperta.
Svantaggi dell’ora legale
Più che di “contro”, in definitiva, occorrerebbe chiedersi qual è l’effettiva ragione per cui il reale intento della Commissione Europea è quello di abolire il passaggio fra l’ora legale e quella solare, lasciando intatta esclusivamente la prima?
La motivazione principale andrebbe ricercata nella difficoltà delle persone dell’abituarsi in tempi rapidi all’ora di sonno in meno. La cosa non piace ai più. Troppi i malumori, tipici di quelli che si riscontrano nel jet lag. Mancanza di concentrazione, impazienza e spossatezza, nausea incidono negativamente anche sul posto di lavoro e sul livello generale di sicurezza, come si evince dal numero di incidenti maggiori a seguito della fase di transizione fra ora solare e ora legale. Nonostante i dati statistici sull’argomento siano piuttosto aleatori e lasciano il tempo che trovano, c’era comunque da aspettarselo, per il semplice motivo che l’uomo, in genere, è piuttosto restio al cambiamento. Ergo, a fronte di novità improvvise, come la suddetta, la reazione umana è sempre tardiva.
Possibile abolizione
Tra luglio e agosto, la Commissione Europea ha presentato un sondaggio sulla possibile abolizione dell’ora legale. A rispondere sono stati ben 4,6 milioni di cittadini che nell’84% ha dato parere positivo sull’abolizione dell’ora legale. Tralasciando la componente statistica del campione, costituito per 3 milioni da cittadini tedeschi e per lo 0,04% da italiani, urge constatare che in molti sono dell’idea che ogni Stato Membro dovrebbe avere la facoltà di decidere per conto proprio. Resta da capire come agirà il Parlamento Europeo sulla tematica in oggetto. Staremo a vedere!