News Mutui: le Surroghe a Tasso Fisso sono il prodotto del momento

Secondo numerose rilevazioni effettuate da piattaforme on-line e motori di ricerca che, in base alle consultazioni ricevute e alle erogazioni effettivamente compiute, sono in grado di stimare in maniera attendibile il polso del mercato, in questi ultimi giorni l’attenzione dei risparmiatori è concentrata sulla possibilità di surrogare il proprio mutuo al fine di ottenere condizioni economiche migliori.

Sembrerebbe, in modo particolare, che le richieste informative di surroghe a tasso fisso siano il prodotto maggiormente ricercato sul mercato. L’attenzione dei risparmiatori su tale tipologia di strumento è giustificata dal particolare contesto economico finanziario soprattutto in relazione all’andamento del mercato dei tassi interbancari.

Cerchiamo di entrare maggiormente nel dettaglio e di scoprire i motivi che spingono i risparmiatori a concentrare il proprio interesse sulle surroghe a tasso fisso.

Cos’è la surroga di un mutuo

Nota anche con il nome di portabilità bancaria, la surroga di un mutuo è la facoltà, riservata al cliente, di spostare il proprio finanziamento da un Istituto di Credito ad un altro con lo scopo di rinegoziare le condizioni economiche dello stesso. In seguito alla legge Bersani del 2007 la surroga di un mutuo è diventata un’opzione di facile accesso ed è stata privata di oneri accessori e balzelli economici aggiuntivi.

Per questa ragione, il motivo principale che spinge il cliente a richiedere la portabilità del proprio mutuo è quello economico; la convenienza dell’operazione, dunque, è dettata dal fatto che, effettuando il cambiamento, il titolare del finanziamento possa pagare una rata inferiore a quella originaria o, al più, che le nuove condizioni economiche applicate siano più favorevoli in relazione all’andamento dei mercati.

Surroga Mutuo Tasso Fisso

L’andamento dei tassi IRS

La valutazione principale che rende economicamente redditizia la surroga di un mutuo è da ricercare nell’andamento dei tassi IRS (i tassi interbancari di riferimento utilizzati come parametro per determinare il tasso finale di un mutuo ipotecario a tasso fisso).

Tale parametro, a diffusione giornaliera, ha vissuto un generale momento di declino che, negli ultimi mesi, ha inasprito la curva di discesa fino ad assumere le sembianze di un tracollo. E’ sufficiente considerare, infatti, che, attualmente, i tassi IRS fino a 9 anni permangono in territorio negativo, registrano l’indifferenza soltanto a 10 anni fino a raggiungere valori positivi, ma irrisori, per le scadenze fino a 50 anni per intuire le proporzioni del fenomeno.

Un crollo tanto evidente, quanto non preventivabile nelle dimensioni raggiunte, naturalmente, ha come conseguenza diretta la riduzione dei tassi passivi applicati dagli Istituti di Credito nell’erogazione di mutui ipotecari a tasso fisso.

Una condizione del tutto particolare come quella attuale, dunque, ha reso conveniente, non soltanto la stipula di nuovi mutui a tasso fisso, ma ha reso economicamente produttiva anche la surroga di un mutuo già esistente sia per tutti i risparmiatori titolari di tassi variabili sia per chi aveva stipulato con tassi fissi ben più alti.

In questo particolare contesto economico, dunque, le motivazioni che spingono a richiedere la rottamazione del proprio mutuo si muovono su due binari: da un lato la certezza di ottenere condizioni migliori che si concretizzano in una rata più bassa, dall’altro la possibilità di garantirsi per tutta la vita residua del mutuo (anche per scadenze molto lunghe) un tasso fisso talmente basso da non doversi più preoccupare dell’andamento dei parametri di riferimento.

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