A breve ll Parlamento inizierà la discussione della Legge di Bilancio e tra le misure più importanti vi sono quelle battezzate di “lotta al contante“, con cui il Governo vuole incentivare i pagamenti elettronici e combattere conseguentemente l’evasione fiscale. Ma quali sono le misure che troveranno spazio in manovra e che cambieranno anche la tua quotidianità? Qui di seguito ecco tutte le risposte.
Alle porte il “piano Italia cashless”
Il premier Giuseppe Conte è stato molto chiaro, affermando che la priorità del suo esecutivo è quella di combattere l’evasione fiscale e che per fare questo sono allo studio tutta una serie di misure che nelle intenzioni dovranno essere il primo passo per combattere questo che come sai è uno dei problemi strutturali dell’Italia.
Ebbene, in quella che un tempo si chiamava Finanziaria e che ora è nota come Legge di Bilancio, saranno presenti una serie di misure che sono alla base del cosiddetto “piano Italia cashless“, con cui il Governo punta a favorire i pagamenti tramite strumenti elettronici a discapito di quelli in contanti, che secondo molti studi sono una delle maggiori cause del fenomeno dell’evasione fiscale.
Le principali misure allo studio
Una delle misure “manifesto” di questo piano è quella dell’abbassamento della soglia consentita per l’utilizzo del contante quando si deve fare un pagamento. Come forse saprai, ad oggi questo tetto è fissato in 3000 euro: ebbene, con la Legge di Bilancio, quest’ultimo dovrebbe diminuire a 2000 euro, per poi arrivare a 1000 euro entro il 2022. Nelle intenzioni del legislatore si vuole riuscire a rendere tracciabili i pagamenti in diversi settori, come ad esempio quelli di natura edilizia o delle forniture di materiale, solo per farti qualche esempio.
Un’altra misura che quasi certamente troverà spazio è quella che i giornali hanno già denominato come “bonus Befana“. In cosa consiste nello specifico? Molto semplicemente il Governo punta ad introdurre una specie di cashback con cui si andrà ad agevolare chi pagherà tramite canali elettronici. Al momento la misura prevede che chi dovesse spendere almeno 2500 euro all’anno in settori dove la possibilità di evadere le tasse è maggiore, riceverà un rimborso dell’IVA. Devi sapere che al momento la misura non è ancora ben definita e che quindi potrebbe essere modificata in qualche sua parte prima dell’approdo della Legge di Bilancio in Parlamento. Infine, sono previste sanzioni per tutti coloro che oggi sarebbero obbligati ad accettare pagamenti elettronici e non lo fanno.

La sanzione, stando a quanto trapela da fonti governative, dovrebbe consistere in una multa di 30 euro ed un importo pari al 4% della transazione per cui si sarebbe dovuto accettare il pagamento elettronico. Questa misura punta ad estirpare l’abitudine di molti esercenti che, per accettare il pagamento con bancomat e simili, richiedono ai clienti di sostenere una spesa minima e di quelli che addirittura non hanno il POS nel proprio negozio o locale.
Le fibrillazioni all’interno delle forze di maggioranza
Queste che hai potuto scoprire sono i provvedimenti annunciati dal Governo per combattere l’abitudine all’uso del contante e contrastare conseguentemente il fenomeno dell’evasione fiscale. Tuttavia devi sapere che tra le forze politiche che sostengono il governo Conte, nato dall’intesa tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, vi sono delle fibrillazioni proprio su queste misure.
Di Maio, leader politico del Movimento 5 Stelle, ha ad esempio affermato che le misure previste per quanto concerne la lotta all’uso del contante, gli appaiono eccessivamente legate ad una logica “punitiva” nei confronti di liberi professionisti ed imprenditori, oltre che di coloro che sono abituati ad utilizzare il contante.
Sulla stessa lunghezza di pensiero vi è Matteo Renzi: il leader della neonata “Italia Viva” ha promesso battaglia nelle aule parlamentari, dove il suo obiettivo dichiarato è quello di eliminare il limite all’uso del contante e ridurre le sanzioni per quanto concerne chi non accetta i pagamenti in contanti. Tuttavia il premier Conte ha affermato che le misure previste non cambieranno e quindi non ti resta che attendere la discussione della Legge di Bilancio in Parlamento per capire cosa succederà.