Considerati i cambiamenti che hanno caratterizzato la materia nel corso degli ultimi anni, non sono poche le confusioni che si sono riprodotte in materia di limiti per l’acquisto in contanti e, più in generale, di limiti per il trasferimento di denaro contante tra persone e aziende.
Giova dunque fare un congruo ripasso, al fine di chiarire tutto quel che c’è da sapere su questo tema, ed evitare di correre i rischi legati alle sanzioni comminate per la violazione dei limiti di cui si dirà.
Limite contanti 2018 a 3.000 euro
Iniziamo con il precisare che le ultime modifiche normative in merito hanno portato il limite per l’uso del contante a 3.000 euro, con un innalzamento rispetto al precedente limite di 1.000 euro che, invece, continua a valere per i money transfer e per gli assegni. Pertanto, attualmente il limite massimo per poter effettuare trasferimenti in contanti è fissato in 3.000 euro, in qualsiasi modalità: il limite vale non solamente per il trasferimento di denaro contante in caso di acquisto di beni o di sevizi, quanto anche per i libretti di deposito al portatore, per i titoli al portatore tra soggetti diversi, e così via. Concretamente, ne deriva che se due soggetti desiderano trasferire un importo di denaro pari o superiore a 3.000 euro, dovranno rivolgersi per il tramite di banche, Poste o strumenti tracciabili come le carte di credito.
Peraltro, si tenga conto che il limite di 3.000 euro non può essere artificiosamente aggirato attraverso dei passaggi frazionati di denaro. Se dunque il trasferimento di denaro è appositamente frazionato in più trasferimenti sotto-soglia solo al fine di aggirare la normativa sull’antiriciclaggio, si finirà comunque nelle maglie della normativa di cui sopra.
Pagamenti in denaro contante sopra i 3.000 euro
Esistono comunque alcuni casi in cui è ancora possibile effettuare pagamenti in denaro contante superiori ai 3.000 euro. Le ipotesi sono comunque piuttosto ristrette. Si pensi ai pagamenti effettuati nei confronti delle agenzie di viaggio e di turismo che sono autorizzate a ricevere pagamenti di beni e di servizi nei confronti di cittadini stranieri che non siano residenti in Italia.
Assegni bancari e postali
Ricordiamo infine che per gli assegni bancari e postali la soglia rimane pari a 1.000 euro: possono in altri termini essere emessi assegni privi della clausola di non trasferibilità solo entro i 999,99 euro. A tali assegni andrà anche applicata l’imposta di bollo pari a 1,50 euro.