Matteo Renzi è uscito dal Partito Democratico e lo ha fatto in un momento apparentemente inaspettato, creando un nuovo gruppo parlamentare che a breve diverrà un movimento, e a tempi maturi il suo nuovo partito.
Renzi ha fatto la sua mossa: poche sere fa ha telefonato al Presidente del Consiglio Conte e ha comunicato il suo appoggio al governo da parte del suo nuovo gruppo.
Cosi’, dopo un lungo periodo di fuoco amico, così Renzi stesso ha definito le relazioni all’interno del Partito Democratico, ecco la scissione in un momento smarcante e inaspettato. Matteo Renzi dichiara che sino ad ora la corrente renziana all’interno dei Dem non era stata accettata; lui e i suoi uomini non si sono sentiti parte del partito perché considerati come un corpo estraneo; la sensazione permaneva nonostante il Partito Democratico sia una realtà composta da svariate correnti, tutte più o meno integrate.
Questa è una delle ragioni che lo avrebbero condotto a dire addio al partito del quale è stato protagonista; inoltre, per Matteo Renzi il PD non è sufficientemente proiettato verso il futuro e a lui sembra di non vedere alcuna possibilità di svolta e di cambiamento radicale. Cosa accade ora? Prima di tutto è necessario dare un’occhiata ai numeri e alle strategie che si possono scorgere dietro questa svolta. Infatti Il gruppo autonomo che nasce da questa scelta dell’ex segretario del Partito Democratico è formato da circa quaranta parlamentari, compresi i senatori. Questi numeri, soprattutto a Palazzo Madama, sono sufficienti a far si’ che il gruppo autonomo dei renziani possa far traballare la maggioranza, ponendosi in una posizione inaspettata di protagonista.
Italia Viva: un movimento che diverrà partito
Il nuovo partito di Matteo Renzi si chiamerà Italia Viva e viene presentato dal suo ideatore, come una nuova forza in grado di rispondere alle esigenze di un paese che deve crescere.
Solo il tempo ci dirà se si rivelerà l’ennesimo progetto centrista privo di sbocchi duraturi, o se raccoglierà le necessarie adesioni che il suo fondatore auspica. Secondo Matteo Renzi, Italia Viva dovrà essere un partito del futuro; quello che il Partito Democratico non è riuscito a progettare, il suo nuovo movimento lo dovrà costruire. Si prende tempo Matteo Renzi: il partito si formerà e crescerà da qua al duemilaventitré per divenire una casa che abbia come fondamenta progetti innovativi per la crescita del nostro paese. Renzi si prende questo lungo periodo per costruire il partito e per presentarsi alle elezioni legislative del duemilaventitre e a quelle europee del duemilaventiquattro.
Nel percorso che lui intravede, Italia Viva dovrà divenire un nuovo attore politico e soprattutto dovrà provare a colmare un vuoto elettorale che si colloca tra l’attuale destra e le correnti Dem. Per Matteo Renzi, questo è il tempo che serve per fronteggiare adeguatamente l’ondata salviniana e la crescita dei movimenti della destra più estrema.
Le reazioni
La decisione di Matteo Renzi di sfilarsi dal Partito Democratico ha suscitato, all’interno dei Dem, sorpresa e dispiacere: le dichiarazioni dei membri più influenti del partito, da Zingaretti a Gentiloni, manifestano rammarico e, in alcuni casi, anche preoccupazione. Se la senatrice Dem Roberta Pinotti esprime un sentito dispiacere per la decisione di Renzi, affermando che mai l’aveva considerato come un estraneo all’interno del PD, Franceschini, durante un intervista all’estero, ha definito la scelta di Renzi un grande problema.
Tutti sottolineano il rischio di frammentazione politica e di mancanza di unità, che rischierebbe di consegnare il paese alla destra salviniana.
Lo stesso Salvini giudica la mossa di Renzi come un tentativo di guadagnare poltrone.
Non ci va più leggero Grillo, il quale dichiara che la presa di posizione di Renzi, come quella recente di Salvini, sia un colpo di testa dettato da protagonismo politico.