Quante volte leggendo le pagine di un quotidiano o semplicemente ascoltando le notizie economiche al telegiornale hai sentito parlare dell’indice Mib? Sicuramente tante volte e ti sarai chiesto che cosa è e come funziona. Cercheremo di spiegarti brevemente il significato di questo termine, il funzionamento del Mib un po’ della sua storia.
Cos’è l’indice Mib
L’indice Mib è l’indice rappresentativo della Borsa Italiana, il luogo dove vengono scambiate, in modalità telematica, titoli azionari, valute e merci. Mib è un acronimo che vuol dire appunto Milano Indice di Borsa. Tra i diversi indici della Borsa di Milano quello più rappresentativo è sicuramente il FTSE Mib che significa Financial Times Stock Exchange, che racchiude le 40 aziende a maggiore capitalizzazione. L’indice Mib assume notevole importanza in quanto ogni minuto fornisce una indicazione, praticamente in tempo reale, dell’andamento del mercato italiano sulla base delle negoziazioni che avvengono nella borsa valori.
Qual è il funzionamento dell’indice MIb
Per capire come funziona l’indice Mib, ci conviene concentrare la nostra attenzione sul principale indice di borsa, cioè il FTSE Mib. Come abbiamo accennato in precedenza, questo indice è rappresentativo dei principali 40 titoli che vengono scambiati nel mercato azionario. Fino a qualche anno fa, gli scambi venivano effettuati direttamente nella sede della Borsa Valori o telefonicamente ed era necessaria l’assistenza di un istituto di credito che svolgesse il ruolo di intermediario.
L’avvento della tecnologia, e di internet in particolare, ha permesso di semplificare gli scambi che oggi vengono effettuati con l”ausilio di piattaforme di trading che permettono di acquistare e vendere azioni comodamente seduti da casa. Ogni giorno in Borsa vengono acquistati e venduti titoli azionari tra coloro, semplici risparmiatori o società finanziarie, che sono interessati a comprare o a vendere un determinato titolo. L’indice FTSE viene determinato dall’insieme delle operazioni di acquisto e vendita che riguardano i titoli in esso contentuti. Per ogni titolo viene effettuata un’analisi della sua dimensione e liquidità, in base al volume degli scambi e quest’analisi, eseguita su tutti i titoli del paniere, fornisce il valore dell’indice che viene poi ulteriormente corretto in base alla capitalizzazione del titolo.
Storia dell’indice FTSE
Prima che venisse istituito l’indice FTSE nella Borsa Valori italiana, l’indice di riferimento era il Mib30 che prendeva in considerazione i 30 titoli italiani a maggiore capitalizzazione. Nel 2009, in seguito alla fusione tra Borsa Italiana e London Stock Exchange è nato questo indicatore che assorbe circa l’80% del valore del mercato italiano azionario. Questo indice ha conosciuto nel 2009 un forte ribasso dovuto principalmente alla speculazione e alla crisi che ha interessato il settore bancario. Negli anni successivi, grazie alle politica monetarie espansive che hanno sostenuto l’intera economia europea, è andato incontro ad un lento e graduale recupero che si è leggermente fermato solo in seguito alla piccola crisi che ha conosciuto l’economia cinese. Come tutti gli indicatori di borsa risente, ovviamente, delle fluttuazioni e degli accadimenti che investono l’economia dei principali paesi mondiali.
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