Imposta di Bollo Conto Corrente: Cos’è, Costi, Calcolo, Quando e Come si Paga

Se sul conto corrente hai visto la voce a debito imposta di bollo conto corrente e non sai di cosa si tratta, questo articolo può renderti le idee più chiare. L’imposta di bollo conto corrente è una tassa per il possesso di un conto corrente con una giacenza superiore ai 5mila euro, applicata sia a persone fisiche che a persone giuridiche.

L’imposta è stata introdotta nel 2012 con il decreto Monti e si paga sugli estratti conti correnti, sui rendiconti dei libretti di risparmio e sulle comunicazioni periodiche dei prodotti finanziaria. In seguito vedrai nel dettaglio in cosa consiste l’imposta, i suoi costi, come calcolarli e in quale caso bisogna pagarla.

Costi

L’imposta di bollo conto corrente si applica in misura fissa, ha un costo per le persone fisiche di 34,20 euro, mentre per i soggetti diversi dalle persone fisiche ha un costo di 100 euro. Con la Legge di Bilancio del 2014 si è assistito ad un aumento dell’aliquota da 0,15% allo 0,2% sulle comunicazioni dei prodotti finanziari. Nella manovra era prevista inoltre un aumento dell’aliquota del bollo sui conti depositi e titoli dall’1,5 per mille al 2 per mille.

Calcolo

L’imposta si calcola in relazione al valore di mercato, sul valore nominale o di rimborso dei prodotti finanziari. Il totale dell’imposta viene diviso per ogni singolo trimestre dell’anno. Ad esempio, se su un conto vengono depositati 3mila euro nei primi sei mesi dell’anno, per i due trimestri l’imposta non si applica, la cifra infatti è sotto i 5mila euro. Se negli altri due trimestri vengono depositati 7mila euro, in questo caso, si applicherà.
Se il conto ha meno di un anno, il calcolo avverrà in modo parziale, considerando i giorni di esistenza del libretto o del conto.

Il calcolo del valore della giacenza si effettua sommando i saldi giornalieri del conto e dividere la cifra per i giorni di rendicontazione o detenzione del conto. Se si supera la soglia dei 5000mila euro nell’arco di 90 giorni, anche sul conto corrente cointestato si applica l’imposta, calcolando la giacenza di ogni rapporto per la quota di detenzione.

Quando si paga

Il bollo si applica per le giacenze superiori ai 5000 euro e sugli estratti conto correnti, sui rendiconti dei libretti di risparmio e sulle comunicazioni periodiche dei prodotti finanziari. Il decreto Salva Italia ha anche introdotto una norma che prevede l’esenzione del bollo quando il saldo degli estratti o libretti intestati risultano essere sotto i 5000mila euro, quando gli estratti sono a saldo zero e per i titolari esclusi dalle spese postali e bancarie e con un Isee sotto i 7500mila euro.

L’imposta non si applica al rapporto tra enti gestori e Confidi, quest’ultimi sono infatti esclusi dal bollo ma non dall’imposta ordinaria. Anche l’Amministrazione Pubblica è esente dall’imposta, poichè come i Confidi non rientrano nella nozioni di “clienti”.

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