Grafico Spread BTP Bund, Grafici Storici ed in Tempo Reale

Spread vuol dire apertura, forbice; in riferimento al rapporto tra BTP e Bund tedeschi indica la differenza in percentili del tasso di interesse applicato sui due titoli. Ad esempio uno spread di 200 sta ad indicare una differenza del 2% sul rendimento. In questo caso un titolo di stato italiano rende il 2% in più, l’Italia paga interessi maggiori agli investitori.

Il mercato si autogestise, come in tutti gli scambi il valore di un bene o di un titolo si alza in rapporto alla richiesta. In questo caso è la certezza del rimborso del titolo a conferire più o meno valore ad un titolo di investimento. Se un paese ha i conti in soqquadro e rischia pertanto il dafault, rischiano anche gli investitori, pertanto a parità di rendimento la scelta di investire ricadrebbe esclusivamente sui paesi economicamente stabili (la Germania è il modello base). Per invogliare all’acquisto di titoli ritenuti meno sicuri di quelli tedeschi è necessario aumentarne il premio, in modo che un maggior rendimento ne compensi il rischio.

Periodicamente le agenzie di rating (Fitch, Standard & Poor’s, Moody’s) emettono delle valutazioni in merito alla solvibilità di tutti i paesi del mondo, offrendo agli investitori un servizio volto all’orientamento sugli acquisti.  A seconda dell’agenzia le valutazioni variano tra AAA per un giudizio di massima qualità dell’investimento e D per una nazione (o società) insolvente, passando per vari livelli intermedi.

La rapidità dei mercati

I mercati internazionali sono estremamente dinamici, in borsa va giocato d’anticipo. Oggi esistono dei programmi basati su logaritmi estremamente sofisticati, in grado di “prevedere” l’andamento di un titolo; anche pochi secondi possono determinare le sorti di investimenti miliardari. L’andamento dei listini si basa fondamentalmente sugli annunci, direttive e volontà dei governi in merito a leggi o orientamenti degli stessi, su manovre o investimenti. Il solo sentore di un provvedimento o di una politica che in qualche modo si presume possa inficiare la solidità delle casse statali, “innervosisce” i mercati e inevitabilmente sposta gli investimenti verso titoli meno fruttuosi ma più sicuri.

I mercati sono molto sensibili alle derive di un governo, seguono quasi esclusivamente le tendenze poiché manca il tempo di aspettare il varo di un’eventuale legge e valutarne gli effetti sortiti; le borse si muovono in anticipo e gli effetti negativi o positivi possono durare anche solo poche ore.

L’andamento del titolo

BTP è l’acronimo di Buoni del Tesoro Poliennali e riguarda titoli a scadenza superiore all’anno (in genere da 3 a 30 anni), ogni 6 mesi pagano una cedola fissa, mentre alla scadenza vengono rimborsati del valore nominale.  La vendita avviene 2 volte al mese e il minimo investimento è di 1.000 €. Lo stato italiano per garantire ulteriormente gli investitori e contenere il tasso di interesse, ha lanciato nel 2003 i BTPi (indicizzati all’inflazione europea) e nel 2012 i BTP Italia, (indicizzati all’inflazione italiana). Questi vengono emessi su richiesta degli acquirenti e non preventivamente, per questo motivo sono anche detti “a rubinetto”. Il grafico relativo all’andamento dello spread BTP/Bund è un riferimento in tempo reale, uno strumento utile agli investitori e consultabile su diversi siti come:
– https://finanza-mercati.ilsole24ore.com/spread.php?QUOTE=spread-btp;
– http://www.borse.it/.

Oppure tramite le app:
– Spread Italia + Widget di GreenCube;
– Spread Italy BTP BOND della Nayavo;
– iSpread che monitora l’andamento dello spread dalle 8 alle 18 e nella sezione “Archivi” mostra lo storico a partire dal novembre 2011.

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