La notizia nel settore delle big company del web che più sta echeggiando tra gli appassionati e non solo, proviene ancora una volta da Google. L’annuncio è che la nota azienda con sede a Mountain View, in California, offrirà conti correnti il prossimo anno anche grazie ad una collaborazione con istituti finanziari tra cui Citigroup. Questa iniziativa rappresenta senza dubbio la mossa più audace di un’azienda tra le maggiori al mondo nel campo delle tecnologie innovative.
Come noto, la gran parte degli sforzi che Google ha profuso in questa direzione si è concentrata su carte di credito e piattaforme di pagamento senza mai contemplare un sistema che potesse addirittura prevedere l’utilizzo di un prodotto come un conto corrente. Qualche precedente tentativo lo si può ritrovare in altre grandi Big della tecnologia come Apple e Facebook le quali hanno presentato dei prodotti finanziari anche complessi senza però suscitare nei consumatori quell’interesse auspicato.
Il problema sostanziale sembra proprio la capacità dell’utenza di avere fiducia nel rilasciare informazioni personali riguardanti la sfera economica e finanziaria ad aziende che provengano dal settore delle tecnologie. Questi quindi gli ostacoli principali che anche Google dovrà affrontare e sembra che questa volta, probabilmente forte delle magre esperienze della concorrenza, potrebbe avere esiti diversi anche grazie alle partnership strette con aziende native del settore finanziario.
Il portavoce dell’azienda californiana ha infatti dichiarato che è nelle intenzioni di Google esplorare il modo in cui possa essere possibile collaborare con banche e sindacati, prima negli Stati Uniti e poi per tutti i mercati interessati, per offrire conti correnti intelligenti e che passino per la tecnologia consolidata di Google Pay. Questo, secondo quanto riferito, per aiutare i clienti a beneficiare di strumenti di risparmio e gestione delle finanze in modo assolutamente sicuro grazie anche agli accordi con i fondi nazionali. Chiaramente ci si aspetta di conoscere sempre maggiori dettagli a riguardo e l’azienda stessa fa sapere che a stretto giro si conosceranno i vari aspetti che toccherà questa novità, una precisazione doverosa è stata fatta circa la totale contrarietà di Google rispetto alla volontà di vendere i dati dei clienti a soggetti terzi per qualsiasi finalità, come quella commerciale.
In generale, in uno scenario in cui Facebook ha annunciato che sta lavorando su una valuta digitale, Apple ha introdotto una carta di credito e Amazon ha avuto colloqui con le banche per introdurre conti personali per i consumatori, ciascuno, per il proprio conto, rischia di suscitare timori nei confronti dei consumatori e dei regolatori allo stesso modo in cui le società tecnologiche stanno raccogliendo non poche informazioni sui loro consumatori. Questo è evidente proprio perché le precedenti iniziative sono fallite nonostante si parli di aziende con una base di clienti enorme, basti pensare che Google vanta quasi un miliardo e mezzo di regolari utilizzatori del servizio di posta elettronica Gmail. Lo stesso progetto di Facebook, la criptovaluta Libra, ha visto alcuni dei propri partner ritirarsi per scarsa fiducia.

D’altro canto per anni le banche hanno temuto la concorrenza di piccoli operatori finanziari nati sul mercato per poi scoprire che le grandi aziende tecnologia informatica come Google e Amazon, forti di relazioni con milioni di consumatori, potrebbero rivelarsi la minaccia più grande e concreta che potesse presentarsi davanti ai loro occhi.
Ecco quindi che Google ci riprova con Cache, dopo Google Wallet ed insieme a Google Pay, con un obiettivo particolarmente ambizioso e che secondo alcune stime autorevoli potrà arrivare all’enorme cifra di 100 milioni di utenti entro la fine del 2020, contro Google Pay arrivato a circa 40 milioni. Con questo conto, oltre ovviamente a poter depositare denaro e gestire i pagamenti, potrà anche essere usato per accedere a servizi finanziari come i prestiti. Insomma, ancora una volta le grandi innovazioni e rivoluzioni dei mercati potranno avere la firma della grande G.