Global Minimum Tax: Cos’è e Come Funziona la Nuova Tassa Minima Globale

Venezia, 11 luglio 2021, riunione G20. Dopo l’accordo storico dei G7 a Londra e dopo anni di valutazioni e contrapposizioni il G20, sotto la Presidenza Italiana, ha raggiunto un accordo per la tassazione delle multinazionali o dei così detti giganti del web, già in pre-accordo nella prima settimana di luglio.

Ma cosa prevedono gli attuali trattati internazionali?

I trattati internazionali prevedono che il reddito di un’impresa possa essere sottoposto a tassazione in uno stato diverso da quello di residenza solo se sia riconducibile ad una stabile organizzazione (ossia con una sede fissa o stabile nello spazio e nel tempo) sita in uno Stato diverso da quello di residenza, collegata all’esercizio normale dell’impresa e sufficiente a produrre reddito, in cui l’impresa stessa esercita in tutto o in parte la sua attività. Quindi nessuna doppia imposizione fiscale potrebbe essere possibile.

Qualche esempio delle tasse pagate in Italia

Il fatturato del commercio elettronico in Italia vale circa 41,5 miliardi di euro, mentre il fisco italiano ha incassato 64 milioni di euro, una vera sproporzione rispetto a quanto versa il commercio regolamentato. Effettivamente le condizioni alle quali sono soggette per esempio le BIG TECH si discostano da una tassazione ordinaria ed ogni anno, anche grazie alla possibilità di intrecci finanziari e dislocamenti di società in paesi off shore permette loro di travalicare “legalmente” tutte le imposizioni fiscali, la riprova la troviamo nei passi successivi, ma le domande, per il momento, sembra abbiano una risposta solidale di 131 Paesi su 139. E’ importante anche conoscere i numeri che legano il business di questi BIG.

Cos’è e come funziona la nuova Global Minimum Tax

Su Fortune 500 puoi trovare la lista dei primi 500 gruppi mondiali per fatturato (pubblicata dalla rivista Fortune). Secondo gli ultimi dati il fatturato mondiale di questi colossi ha raggiunto i 415.900 milioni di dollari. Ecco perché nasce l’idea di una Global Minimun tax (Imposta Minima Globale).

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Global Minimum Tax

In pratica non si tratta di una tassa proposta per ogni singolo Stato, ma di un sistema di tassazione internazionale perché le sedi di molte di queste aziende si trovano in paradisi fiscali noti per tassazioni veramente esigue. E’ stato stabilito che la tassazione sia del 15%.

Approvazione ed entrata in vigore

Come puoi ben immaginare, sarà necessario lavorare ancora qualche mese per dar corpo alle normative che dovranno essere presentate in ottobre al G20 a Roma, dove saranno presenti i Capi di Stato e di Governo, per la ratifica Con questa tassa verranno meno tutte le digital web tax dei singoli Stati, Italia compresa. In ogni caso mancano le adesioni di alcuni Paesi dell’Unione Europea e sono: Irlanda, Ungheria ed Estonia.

Questo accordo internazionale entrerà in vigore nel 2023 dopo le firme di cui sopra. Quindi, tutte le aziende con un fatturato superiore ai 20 miliardi e con un utile ante imposte del 10% saranno automaticamente soggette alla tassazione. In ogni caso la quota d’imposta scatterà se i ricavi in quel paese superano il milione di euro oppure i 250.000 euro se il Pil di quella Nazione è inferiore ai 40 miliardi di Euro.

La quantificazione degli importi viene stabilità nella misura del 20% quale ritorno finanziario dei ricavi finanziari realizzati dalle vendite in quel Paese.

Previsioni d’incasso per l’OCSE

La stima elaborata prevede un gettito di circa 150 miliardi di dollari che si aggiungerebbe all’attuale introito, però tutto dipende molto dalla base imponibile. Si potrebbe pensare di avere una tassazione più equa con la Global Minimun Tax per risolvere questo annoso problema della tassazione internazionale?

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