Il Fondo interprofessionale, incentrato sulla formazione continua, più conosciuto su territorio nazionale, è Fondimpresa. A gestirlo se ne occupano Confindustria ed i tre principali sindacati italiani: CGIL, CISL e UIL. A chi si rivolge Fondimpresa? Ad ogni azienda, a prescindere dalle dimensioni e dal settore di riferimento. Qual è l’biettivo numero uno di questo Fondo interprofessionale? Semplicemente quello di facilitare l’accesso dei lavoratori e delle imprese alla formazione sul lavoro, parametro, oggi più che mai nell´era della competitività, decisive per promuovere sviluppo e innovazione nel mercato del lavoro.
Che vantaggi ne traggono le aziende? E I lavoratori?
Sostanzialmente, con Fondimpresa si accorciano le tempistiche di accesso ai finanziamenti relative alla formazione. Questo aspetto è di primaria importanza, se si considera che al giorno d’oggi nessuna azienda può permettersi il lusso di imbattersi in lungaggini burocratiche, specie a fronte di un notevole numero di commesse, nel momento in cui deve ottenere finanziamenti pubblici, necessari per formare il personale interno. Va detto poi che si sviluppa un approccio sinergico fra le esigenze delle imprese, la crescita delle competenze dei dipendenti e le attività di formazione. Inoltre, questo Fondo interprofessionale ha una forte presenza a livello territoriali ed è in costante contatto con i principali settori produttivi, al fine di recepire in maniera proattiva le esigenze del mercato e di rendere operative iniziative di finanziamento di un bene prezioso come la formazione.
Affinché le attività formative vengano implementate con successo, occorre che vi sia il consenso rispettivamente da parte delle associazioni imprenditoriali, di quelle sindacali nazionali e di categoria e dei lavoratori. Solo in questo modo, la formazione erogata può essere definite “adeguata”, perché di fatto fa emergere anche nuovi fabbisogni, magari non presenti nell´offerta formative iniziale. Questo punto riguarda molto da vicino le PMI che in Italia rappresentano una fetta sostanziosa del tessuto industriale.Nell´era della concorrenza internazionale, se i lavoraori acquisiscono competenze e “skills”, oltre a diventare maggiormente appetibili sul mercato del lavoro, consolidano la propria posizione in ambito aziendale e a beneficiarne é l´intero sistema produttivo.
I Fondi interprofessionali
L´istituzione dei Fondi interprofessionali per la formazione continua risale al 2000. Nello specifico, in riferimento al miglioramento della competitività delle aziende italiane e all´incremento dell´occupabilità dei lavoratori, anche in momenti dove non si è registrata alcuna crisi economica,con la legge 388/2000 sono stati erogati i primi corsi di aggiornamento e di formazione all´interno delle realtà aziendali. Il Legislatore aveva come scopo primario quello di promuovere la crescita aziendale tramite percorsi formativi.
Dal punto di vista giuridico, occorre considerare I Fondi interprofessionali come organismi di diritto privato, create sulla base di partnership e di accordi tra datori di lavoro e sindacati. In base alle adesioni delle aziende, ottengono un contributo pari allo 0,30%. Va detto che il ruolo di questi fondi verte sul finanziamento di piani di natura formative anche a livello di territorio o di settore e non solo in ambito professionale o aziendale. Conditio sine qua non è che vi sia sempre il placet delle parti sociali e che le risorse versate alle imprese vengano redistribuite con criterio e con massima trasparenza.
Come funziona Fondimpresa?
Le aziende aderenti appartengono ad un Sistema particolarmente innovative che permette loro di gestire in modo diretto una buona parte di queste risorse economiche versate per far aumentare le competenze dei lavoratori. A seguito dell´adesione a Fondimpresa, le aziende devono comunicare all´INPS la loro iscrizione a Fondimpresa. Da questo punto ha il via il trasferimento delle risorse. Il passaggio successive consiste nell´ottenimento delle credenziali di accesso al portale. Facendo il login, diventa possibile effettuare l´accesso in prima persona al sistema. Dopodiché le aziende possono presentare un piano formative. In genere ad occuparsi della questione è un soggetto delegato, conoscitore della materia e delle procedure.
Il piano formativo
In cosa consiste il piano formativo? Trattasi in sostanza di un progetto, dove sono definite le line guida e gli scopi dell´iniziativa, oltre alla strategia da implementare, al fine di migliorare le competenze dei propri dipendenti. Si noti bene che la formazione dei dirigenti non rientra in questa tipologia di piano formativo. Come viene condiviso il piano formativo? Mediante un accordo sottoscritto dai rappresentanti delle parti sociali coinvolte, in ambito nazionale, categoriale, territoriale, naturalmente, aziendale. I tre sindacati nazionali, CGIL, CISL e UIL, hanno definite con Confindustria le linee guida per impostare al meglio la condivisione dei piani formative, mettendo a punto un vero e proprio protocollo d´intesa.
Come va presentato il piano formativo finanziato? E soprattutto chi può presentarlo? Solo le imprese aderenti, in maniera individuale o collettiva, hanno la facoltà di presentare il piano formative, seguendo le linee guida precedentemente indicate. Come viene attivato il piano formativo? Basta utilizzare l´app di Fondimpresa. Scaricala direttamente dal suo sito internet, https://pf.fondimpresa.it, e registra la tua impresa. In genere, aderisce all piano formative un maggior numero di imprese, ma una sola ricopre il cosiddetto ruolo di capofila. A volte questo ruolo viene svolto da Università o altri Enti Pubblici.
Qual è la fonte dei finanziamenti?
I soldi necessari per la formazione sono versati dale aziende e dai lavoratori. Nello specifico, le imprese private e le aziende pubbliche (queste ultime solo a partire dal 2009) destinano come contributo obbligatorio per fronteggiare la disoccupazione involontaria un importo pari all´1,61% del monte salari. Lo 0,30% di questo contributo viene versato ai lavoratori, sulla base di quanto previsto dalla legge 845 del 1978. La legge 388/2000 sancisce che ogni impresa che eroga il contributo dello 0,30%, ha la possibilità di decidere se investirlo nel Fondo Interprofessionale. Se ha interessa ad un piano di formazione continua, aderendo all´iniziativa, lo 0,30% viene assegnato all´INPS che a suo volta lo gira al Fondo deciso dall´impresa. Si consideri che aderire a Fondimpresa non costa nulla ed è volontario. Inoltre, l´impresa può decidere in qualunque momento di disdire la sua adesione.
Conclusioni
In definitiva, ogni Fondo ottiene ogni anno un quantitativo di risorse connesso a quanti sono i lavoratori effettivamente occupani nelle aziende che hanno deciso di aderire al progetto. Numeri alla mano, ad oggi, Fondimpressa riceve il 47% all´anno delle risorse dei Fondi interprofessionali. Numeri da leader!