E’ il tesoretto da 1,5 miliardi di euro, come lo definiscono dalle linee della maggioranza di Governo, che verrà utilizzato in larga parte per risarcire tutti i risparmiatori truffati dagli istituti bancari finiti in bancarotta. Ma sono 2 i miliardi che servono a copertura dell’operazione. Questo è il testo che compare nelle ultime ore nella legge di bilancio 2019 elaborata dal governo giallo verde. Da dove viene questo tesoretto e quali sono i tempi per i risarcimenti previsti?
Chi sono i risparmiatori truffati?
Principalmente i risparmiatori oggetto di truffa da parte degli istituti bancari formano una platea di circa 210 mila persone. Le Banche principali in oggetto sono due: la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Ai due istituti comunque si andrebbero ad aggiungere altri cinque banche che nel 2015 sono finiti in risoluzione. Quindi i numeri definitivi sono destinati a cambiare.
Da dove vengono i fondi che alimentano il tesoretto
I fondi che formano il tesoretto da 1,5 miliardi di euro sono in gran parte derivanti dai rapporti definiti dormienti negli istituti di credito. Tali somme sono custodite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e completamente gestiti dalla Consap, Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici. La Consap non occupa solo della gestione però, ma sarà anche il catalizzatore delle domande e richieste da parte degli aventi diritto truffati dagli istituti di credito. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso la gestione di questi rapporti dormienti, ha incrementato nell’ultimo anno una cifra superiore ai 200 mila euro di gestione.
La lotteria degli scontrini
Ritorna all’orizzonte anche la valutazione della lotteria degli scontrini. La manovra era stata palesata già nella scorsa Legislatura, ma poi mai attuata. La lotteria degli scontrini prevede un concorso a premi per tutti i privati cittadini che acquistano beni o servizi. Sono escluse quindi le aziende. L’acquirente rilascia il codice fiscale al negoziante, il quale trasmette all’agenzia delle entrate ogni singola operazione per via telematica. Sarà possibile partecipare anche con l’acquisto ed emissione di fattura, ma sempre da privati cittadini. La manovra punta alla lotta all’evasione fiscale, e gli introiti derivanti dall’aumento presunto degli scontrini e diminuzione del nero andrebbero ad alimentare il fondo per il risarcimento dei truffati.
I tempi del risarcimento
Di fatto non sono chiari. Le associazioni venete dei risparmiatori aumentano il pressing sul governo. Fino ad oggi solo 800 risparmiatori hanno beneficiato del rimborso e risarcimento. Il nodo principale da sciogliere rimane la Comunità Europea. Infatti la procedura deve essere gestita in modo che i rimborsi non figurino come aiuti Statali alle Banche.