Uno dei provvedimenti economici più attesi alla fine è stato inserito nel DEF, il Documento di programmazione Economica e Finanziaria: la flat tax al 15%. In realtà un po’ di delusione da parte delle famiglie c’è stata in quanto, in base alle promesse della campagna elettorale, ci si aspettava qualche provvedimento di natura fiscale anche per le famiglie, ma al momento tutto appare rinviato al prossimo anno.
Anche se in misura ridotta rispetto a ciò che si era inizialmente pensato, la flat tax sarà presente nelle Legge di Bilancio 2019. Per coloro che sono titolari di Partita IVA sarà innanzitutto previsto un aumento del limite per poter accedere al regime forfettario che assicura una tassazione con aliquota ridotta al 15%. Per quanto riguarda l’aliquota di tassazione al 15%, la cosiddetta flat tax, essa sarà operativa solo per alcuni titolari di Partita IVA. Ma in cosa consiste precisamente l’agevolazione fiscale?
A questa aliquota del 15% sul reddito prodotto, che di fatto sostituisce la tassazione IRPEF, potranno accedervi artigiani, piccoli imprenditori e liberi professionisti che non abbiano superato la soglia di 65.000 euro di ricavi nell’esercizio precedente. In realtà, non sono ancora ben chiari tutti i requisiti per l’accesso al beneficio fiscale che saranno noti nel momento in cui sarà presentato il disegno di legge di bilancio 2019. Con molta probabilità, dalla flat tax saranno escluse le società per le quali con tutta probabilità sasrà introdotta una riduzione di circa 9 punti dell’aliquota IRES, dal 24% al 15%.
Sempre per questa categoria di lavoratori vi sono degli effetti paralleli e conseguenti all’introduzione della flat tax, in primo luogo l’esonero da diversi adempimenti di natura fiscale. La novità più importante sotto questo punto di vista riguarda l’esonero dalla fatturazione elettronica obbligatoria dal 1° gennaio 2019. Da una prima stima effettuata dalle principali associazioni di categoria, saranno circa un milione e mezzo i titolari di Partita IVA che avranno la possibilità di passare al nuovo regime fiscale. Secondo alcuni il provvedimento sarebbe una agevolazione di poco conto, considerando che buona parte dei beneficiari dichiarano dei redditi molto bassi e quindi non trarrebbero alcun vantaggio. Anzi gli esperti pensano che questo non sarebbe neanche uno stimolo per far emergere l’evasione fiscale.
Al momento l’impressione che prevale è che poco o nulla sarà destinato alle famiglie e ai pensionati che, anche in caso di aliquota base al 23%, vedranno pochi effetti come risparmio fiscale. Questa aliquota si applicherebbe ai redditi fino a 75000 euro che in tal caso godrebbero di un sensibile risparmio. Una manovra fiscale quindi che premierebbe in misura maggiore chi già guadagna tanto.