La fattura proforma è un documento che, non avendo valore fiscale, consente a professionisti e aziende che erogano servizi di documentare al cliente la prestazione eseguita e i relativi corrispettivi, rimandando l’emissione della fattura al ricevimento del pagamento. Permette quindi di avere un documento valido a tutti gli effetti per la riscossione del credito dovuto, senza che l’emissione generi l’obbligo della determinazione dei ricavi e la liquidazione dell’importo IVA.
Il cliente nel contempo può controllare che l’importo sia conforme a quanto pattuito, ed eventuali errori rinvenuti nel corso della sua compilazione, o essendo intervenuti differenti accordi sull’importo per sconti o riduzioni successivi alla sua emissione non comportano l’obbligo dell’emissione di una nota di credito.
Quando si può emettere la fattura proforma
La fattura proforma si emette per la corresponsione di servizi da parte di professionisti, società di servizi con un fatturato inferiore a 2 milioni di euro, agenti di commercio e altre attività che non comportano la cessione di beni. Infatti la cessione di beni, essendo documentata dal Documento di Trasporto, richiede l’emissione obbligatoria una regolare fattura con gli oneri fiscali e le relative scadenze.
Come Compilarla
La compilazione della fattura proforma deve seguire alcune semplici regole:
- Deve essere chiaramente identificata ad inizio del documento riportando l’intestazione “fattura proforma“, meglio se con un carattere in grassetto e ben visibile.
- La numerazione delle fatture proforma deve essere indipendente dalla numerazioni delle normali fatture. Può essere anticipata da caratteri numerici (esempio FP5 o Fattura Proforma N*5), ma non deve in nessnun caso poter essere confusa con la numerazione delle fatture fiscali.
- Alla fine del documento, o comunque sotto la descrizione dei servizi e degli importi, deve esere riportata questa esatta dicitura: “Il presente documento non costituisce fattura valida ai fini del DPR 633 del 26/10/1972 e successive modifiche. La fattura definitiva verrà emessa all’atto del pagamento del corrispettivo (articolo 6, comma 3, DPR 633/72)”.
Per il resto la sua compilazione è esattamente uguale ad una normale fattura, con i campi relativi alla descrizione, corrispettivo imponibile, ritenute, importo IVA e l’importo totale del documento.
Vantaggi della fattura proforma
Recentemente con l’introduzione del Regime Fiscale IVA per cassa, che consente di posticipare il versamento dell’IVA dopo l’effettivo incasso dell’importo e comunque entro un anno dall’effettuazione dell’operazione, l’emissione della fattura proforma si è ridotta, ma per chi sceglie di emetterla presenta comunque dei vantaggi anche rispetto al Regime IVA per cassa:
- Infatti non essendo un documento fiscale non comporta alcun versamento dell’imposta fino al suo saldo;
- non c’è l’obbligo di versare il corrispettivo entro un anno dalla sua emissione come imposto nel caso del regime di IVA per cassa;
- è un documento che comunque rappresenta un credito verso il proprio cliente e come tale può essere accluso a richieste di finanziamenti;
- infine l’importo non incide sul reddito da lavoro, e quindi non rientra nella dichiarazione annuale.
In tempi di scarsa liquidità e a fronte di difficoltà da parte di molte aziende di onorare gli impegni assunti, la fattura proforma rimane quindi una valida soluzione per tutti quei professionisti o aziende di servizi che evita di anticipare la liquidazione dell’IVA a fronte di una scadenza incerta.