Dogecoin Criptovaluta: Cos’è, Storia e Funzionamento della Criptovaluta Dogecoin

Dogecoin è il nome di una criptovaluta nata nel 2013 e che ha come simbolo un simpatico Shiba Inu diventato una vera e propria immagine divertente che in poco tempo si è trasformata in un fenomeno virale su internet. La nascita del meme internettiano, nome con cui si indica una immagine, un testo o un video che in poco tempo diventano fenomeni virali, si deve all’idea di Jackson Palmer fondatore del progetto Dogecoin che all’epoca era un project manager dell’azienda Adobe.

Nato come un fenomeno di satira in risposta al più popolare Bictcoin, nei primi due anni secondo le indicazioni del creatore fu utilizzata per finanziare cause benefiche o particolari. Tra le cause finanziate con il Dogecoin ricordiamo ad esempio lo sviluppo di una rete idrica in Kenya o il ritorno della squadra giamaicana di Bob alla olimpiadi invernali.

La storia e lo sviluppo del Dogecoin

Nel corso degli anni successivi alla sua creazione ed in particolare alle soglie del 2015, il suo valore iniziò a crescere attirando l’interesse degli speculatori complice anche il prezzo determinato in dollari. L’interesse degli speculatori e la direzione presa dal progetto scontenta il suo fondatore Palmer a tal punto che nel 2015 abbandonò il progetto. Nel maggio del 2017, dopo due anni di frenata del suo valore, il valore inizia a crescere nuovamente complice l’intresse verso le valute digitali che ha portato ogni investitore ad investire verso ogni tipo di criptovaluta senza accertarsi della sostenibilità e sicurezza dell’investimento. Nel corso degli ultimi sei mesi la crescita continua ha portato nel gennaio 2018 a realizzare un volume di capitalizzazione che ha superato il miliardo di dollari con un volume di scambio di scambio di poco superiore ai cento milioni.

Lo stesso fondatore sin da maggio del 2017 si era detto preoccupato di un eventuale scoppio di una bolla delle criptovalute, esprimendo dei seri dubbi sulla sostenibilità a lungo termine delle valute digitali. L’evidenza che una moneta digitale nata per gioco ed ispirata ad un cane, non più aggiornata per due anni, posso superare il milione di capitalizzazione la dice lunga secondo Palmer sullo stato del mercato delle criptovalute. In effetti secondo il fondatore si è arrivati a spostare l’attenzione sulla tecnologia sottostante rispetto agli obiettivi iniziali.

Il futuro e le prospettive

Il futuro e la prospettive di questa criptovaluta sono aperti a tanti scenari. Se da un lato i membri del Team di sviluppo volontario del Dogecoin, che il fondatore ha elogiato e ringraziato, non condividono i timori del fondatore ma sono preoccupati dalla sua evoluzione. Uno dei programmatori Max Keller sottolinea come quando un software che non è sviluppato da alcuni anni regge una rete da un miliardo di dollari si ha un poco di paura anche nell’apportare delle innovazioni importanti al software. Gli sviluppatori si dimostrano fieri ed orgogliosi di tutto quanto è stato fino ad ora realizzato e felici di far parte della community. Il Dogecoin è la dimostrazione di quanto anche senza funzionalità avanzate ed altre innovazioni la criptomoneta può portare comunque a dei risultati clamorosi.

La differenza di vedute tra il fondatore Palmer e gli sviluppatori del software di progetto è evidente. Il primo mette in guardia per il futuro, soprattutto dalla nascita di eventuali bolle speculativa. In una recente intervista rilasciata al canale Bloomberg a fine gennaio 2018, si dice orgoglioso di quanto raggiunto dal suo progetto ma preoccupato dal fatto che gli investitori non facciano alcun tipo di analisi sul prodotto in cui investono. Dogecoin, sottolinea ancora Palmer, è nata come un gioco ed è importante che rimanga tale. Oggi la criptovaluta ha registrato un importante calo del suo valore nelle transazioni passando dai picco dei 2 miliardi di dollari ai 740 milioni per la quale vale oggi. Palmer commentando questo dato sottolinea come se una moneta non sviluppata da oltre due anni riesce a raggiungere tali picchi senza fare nulla si dovrebbe alzare l’attenzione sulle criptovalute.

Un aspetto non considerato dal fondatore della criptovaluta riguarda l’arrivo del nuovo anno che nel calendario cinese è quello del cane. Anche se la Cina sta cercando di bloccare ogni forma di creazione e di transazione delle criptovalute, il Dogecoin il cui simbolo è un cane pare essere uno degli acquisti preferiti. Una community specifica di amanti del Dogecoin ha favorito l’acquisto della moneta al prezzo di 1 dollaro per scambiarselo come buon auspicio. Questa spinta allo scambio ha favorito l’apprezzamento della moneta del 15% nelle ultime ore, con previsioni di ulteriori apprezzamenti nei prossimi giorni. Ricordiamo che la Cina come tutti i Paesi asiatici rappresenta il mercato più grande per tutte le criptovalute.

In definitiva il fenomeno della criptovaluta Dogecoin può essere preso da un lato come l’esempio della disinformazione che esiste negli investitori di criptovalute e dall’altro come un fenomeno unico. Sicuramente l’attenzione agli investimenti deve essere la linea guida di ogni investitore, come la diversificazione. Sottolinenaiamo che la valuta nata per gioco potrebbe trasformarsi in un cane che si morde la coda, portando grandi dolori per tanti investitori.

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