Con il Decreto sui Rimborsi sono stati stanziati circa 1,5 miliardi di euro che andranno a risarcire i risparmiatore che sono stai colpiti dal fallimento che ha coinvolto la Veneto Banca, la Banca Popolare di Vicenza e altre quattro banche dell’Italia centrale.
Risarcimento ai risparmiatori truffati
Stando a quanto annunciato dal Governo giallo-verde le risorse economiche che andranno a sostenere i creditori delle banche venete fallite, proverranno dal Fondo dei conti dormienti. Si tratta di un deposito creato oltre dieci anni fa, nel 2008, che ha una disponibilità che supera il miliardo di euro. I suddetti fondi sono tutt’oggi custoditi presso il Ministero dell’Economia e il loro valore è in costante crescita, dal momento che annualmente vengono aggiunti 100 milioni di euro che provengono dai cosiddetti conti dormienti.
I conti dormienti sono dei depositi che hanno origine da rapporti bancari, ma che non vengono messi all’opera da oltre dieci anni. I suddetti conti sono gestiti dalla Consap che, infatti, ha il compito di accogliere tutte le domande di risarcimento che provengono dai creditori che ne hanno diritto.
Fallimento Banche Venete 2018
Per quanto riguarda le regole che disciplinano l’accesso la Fondo di Rimborso, queste sono state rese note il seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Milleproroghe dove, con un emendamento voluto dal viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia, sono state non solo stabilite le suddette regole per l’accesso al rimborso, ma anche le modalità con le quali l’arbitro finanziario della Consob dovrà agire.
La commissione che vigila sulla borsa è stata la prima a sfruttare questo Decreto e a diramare un comunicato sul suo sito ufficiale in cui fa domanda di ristoro per tutti i risparmiatori truffati investendo il proprio denaro acquistando i titoli delle banche fallite.
Sul sito ufficiale della Consob sono indicate le linee guida da seguire per effettuare la richiesta di risarcimento, in particolare l’ente si preoccupata di mettere a disposizione degli utenti un modello di domanda che può essere scaricato e che deve essere successivamente compilato. Per poter prendere parte al risarcimento era necessario fare richiesta all’Arbitro delle Controversie Finanziarie che, entro il 30 novembre dopo avere fatto una giusta valutazione, ha comunicato ai creditori se il loro requisiti fossero validi per prendere parte al piano di risarcimento.
Fallimento Banche Venete novità del 2019
Attualmente (febbraio 2019), secondo le dichiarazioni dei Ministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini entro marzo dovrebbe essere aperta una seconda commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche e, sempre in tempi brevi, dovrebbe essere emesso il decreto attuativo relativo ai rimborsi. Stando a quanto riportato dai due esponenti politici, i tempi sono stati dilatati a causa dei paletti imposti da Bruxelles e dall’Unione Europea che non sarebbe entusiasta dell’idea relativa al rimborso automatico dei risparmiatori truffati.
Salvini e Di Maio hanno deciso di incontrare i risparmiatori di banche Venete a Vicenza in occasione del convegno delle associazioni dei risparmiatori truffati dalle banche. L’accoglienza non è stata delle migliori, i due leader politici infatti sono stati subissati di fischi da parte degli oltre 1.200 presenti.
Nei primi cinque minuti c’è stato un religioso silenzio per commemorare i risparmiatori truffati che, in preda alla disperazione, si sono tolti la vita.
Nonostante le belle parole spese dai due ministri, ad oggi il decreto attuativo promesso da Di Maio e le parole di solidarietà e di determinazione di Salvini hanno lasciato il posto ad un nulla di fatto. Tutto ciò è avvenuto solo il 9 febbraio, ai creditori e tutti coloro che hanno diritto al risarcimento non resta che attendere l’effettiva delibera del suddetto decreto con il conseguente processo di restituzione dei risparmi.