Il segmento dell’edilizia pubblica e delle grandi opere è, storicamente, un settore nel quale le lungaggini burocratiche e, talvolta, un certo malcostume hanno creato una sorta di impasse dalla quale è sempre stato particolarmente difficile uscire. Per questo motivo, nel nostro Paese, le grandi opere pubbliche sono state di difficile realizzazione; i cantieri aperti hanno sovente arrestato il loro funzionamento rimanendo bloccati per lungo tempo e, purtroppo, non sono stati rari i casi in cui, chi ne era responsabile, si è approfittato del ruolo in sorta di clima clientelare.
Una disciplina giuridica assai vasta e complessa non ha certo giovato alla causa costringendo anche chi era dotato di buona volontà a muoversi tra cavilli di varia natura. E’ per questa ragione che il nostro esecutivo ha ritenuto necessario mettere mano alle norme giuridiche che disciplinano gli appalti pubblici. La gestazione del Decreto Sblocca Cantieri, in realtà, è stata lunga e complicata ed ha attraversato fasi assai altalenanti. Cerchiamo di scoprire cos’è il decreto, cosa prevede e come sono strutturate le novità degli ultimi giorni.
Cos’è il Decreto Sblocca Cantieri
Si tratta di una serie di norme giuridiche che, approvate in via provvisoria dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 marzo e successivamente pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 18 aprile con la firma del presidente della Repubblica, hanno come scopo principale quello di dare impulso e rilancio significativo ai contratti di edilizia pubblica, alla posa in cantiere di grandi opere infrastrutturali, a semplificare l’accesso all’edilizia relativa a strutture scolastiche e a varare misure particolari da applicare in caso si verifichino calamità naturali sul nostro territorio.
I provvedimenti posti in essere, inoltre, hanno come finalità quella di snellire da un punto di vista burocratico le procedure riguardanti la gara e le aggiudicazioni di appalti pubblici.
Le norme, suddivise in tre sezioni, sono particolarmente corpose e complicate. Lungo e non troppo agevole è stato il percorso di legge che ha condotto all’approvazione da parte della Camera avvenuta il 13 giugno scorso al termine di un lungo braccio di ferro tra le fazioni governative facenti capo alla Lega e al Movimento Cinque Stelle.
Cosa prevede il Decreto
Cercando di semplificare una materia particolarmente ostica possiamo sintetizzare alcuni degli aspetti fondamentali che vengono trattati nel decreto sblocca cantieri:
1. Vengono previste norme specifiche esclusivamente rivolte a zone eventualmente interessate da calamità naturali come terremoti ed alluvioni. In particolar modo viene snellito l’iter autorizzativo per dare il via a interventi per la ricostruzione. viene inoltre potenziato il servizio pubblico della Protezione Civile.
2. Vengono previste norme specifiche per accelerare l’erogazione di indennizzi per privati ed imprese che abbiano danni dal cantiere per la ricostruzione del viadotto Morandi a Genova e per coloro che vivano situazioni di disagio create dalla vita in zone altamente sismiche.
3. Viene istituite regole ad oc per rilanciare i contratti pubblici.
4. vengono previste mansioni straordinarie e più ampie per i Commissari nominati in relazione ad interventi concernenti infrastrutture a carattere prioritario.
5. Facendo riferimento al contratto sugli Appalti, vengono previste norme specifiche circa i requisiti dei soggetti progettisti, circa l’aggiudicazione con priorità secondo il criterio del minor prezzo e viene stabilita l’esclusione dalle gare di appalto se non si è in regola col pagamento delle imposte.
6. Norme specifiche vengono create per snellire tutto l’iter burocratico relativo ai contratti pubblici.
Le ultime novità
Con l’approvazione da parte della Camera del Decreto e la prossima conversione in legge, sono state introdotte alcune novità frutto della serrata contrattazione fra le parti che hanno parzialmente modificato la bozza originaria.
Fra le novità più importanti è doveroso segnalare:
1. Creazione di un apposito fondo per l’installazione di telecamere in case di riposo, asili e strutture socio assistenziali.
2. Creazione di una società per velocizzare la cantierizzazione di opere pubbliche.
3. Garanzia del mantenimento del servizio scolastico in meridione anche in caso di mancato raggiungimento della soglia minima di bambini.
4. Modificazione della soglia di subappalto stabilita nel 40% anziché l’originario 50 %.
5. Sospensione del divieto al ricorso all’appalto integrato.
6. Concessa agli enti comunali la possibilità di indire gare d’appalto.
7. Modifica degli importi per l’affidamento diretto dei lavori di edilizia pubblica.
8. Istituzione di commissari specifici per il completamento delle opere relative a Gran Sasso e Mose.