Secondo l’ISTAT, nel mese di settembre, la disoccupazione nel nostro Paese è aumentata, raggiungendo il 9,9% e registrando una crescita dello 0,3% rispetto al mese precedente. Questi dati riguardano in ugual misura uomini e donne di tutte le fasce d’età, tranne quella nel range compreso tra i 25 e i 40 anni.
Per quanto riguarda i dati sull’occupazione, l’ISTAT ha rilevato che il numero degli occupati ha subito un decremento di circa 32 mila unità, che corrisponde allo 0,1%, benché il tasso di occupazione si mantenga stabile, e cioè al 59%.
Nell’ambito degli occupati, per gli under 35 sono state registrate 16 mila unità in più, mentre ne risultano 49 mila in meno per gli over 35; per quel che concerne i rapporti di lavoro, si assiste a un aumento dei rapporti a tempo determinato, con un decremento di quelli a tempo indeterminato.
I soggetti che cercano un’occupazione registrano un incremento (+73000 persone nel corso dell’ultimo mese), mentre il totale degli inattivi, secondo le stime, scende di 0,2 punti percentuali, che corrispondono a un tasso del 34,3%.
I dati sull’occupazione: uno sguardo all’ultimo trimestre
Se si estende il periodo oggetto delle rilevazioni statistiche, si può osservare che, nell’ultimo trimestre, il tasso di disoccupazione è rimasto sostanzialmente invariato rispetto a quello precedente, senza differenze tra uomini e donne. Analizzando il medesimo arco temporale si registra un aumento dei contratti di lavoro a tempo indeterminato (con un incremento di 27 mila unità), come pure di quelli a termine (con un + 25 mila soggetti).
Risultano in calo i lavoratori autonomi, e anche coloro che ricercano un’occupazione.

Un’analisi dei dati sull’occupazione: la base annuale
Rivolgendo l’analisi verso un periodo di tempo più ampio, di 12 mesi, ci si accorge che il livello di occupazione è addirittura cresciuto, registrando un aumento di 111 mila soggetti, e che corrisponde a un +0,5%. Pertanto, considerando che nell’ultimo mese il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato, ma che nel corso del 2019 esso sembra essere in realtà diminuito, occorre focalizzare l’attenzione sui dati relativi alla fascia d’età in cui il problema della disoccupazione sembra avere un impatto maggiore, e cioè quella che comprende i soggetti (uomini e donne) che hanno un’età compresa tra i 35 e i 49 anni.
Secondo alcuni esponenti politici del nostro Paese, la diminuzione complessiva del tasso di disoccupazione, negli ultimi tre anni, sarebbe scaturita dal famoso Jobs Act. Il contratto di lavoro “a tutele crescenti” ha sicuramente reso più flessibile il mercato del lavoro, favorendo la dinamicità di dipendenti e imprese.
Dall’entrata in vigore della normativa, approvata a fine dicembre 2014, si è assistito a una crescita dell’occupazione, riguardante, tuttavia, i contratti a tempo determinato.
Sebbene una piccola parte di questi ultimi si siano evoluti in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, non si può certo affermare che il Jobs Act abbia costituito un decremento della disoccupazione nel nostro Paese.