Come Investire nella Green Economy: Scopri Come Guadagnare Rispettando l’Ambiente

A seguito del Green Deal e sull’onda dei numerosi movimenti ambientalisti che segnalano da anni l’insostenibilità del modello occidentale d’industria, la Green Economy ha guadagnato un posto in cima ai ranghi dell’attualità. Sviluppo sostenibile, manifattura regolamentata, abolizione di allevamenti e colture intensive, finanche al rapporto etico dello sfruttamento della manodopera: tutto questo è Green Economy. Di investimenti in tal senso se ne possono intercettare a migliaia, soprattutto dal punto di vista dei governi e delle grandi associazioni, ma come deve comportarsi un privato?

Anzitutto in via indiretta è bene considerare che molti fondi, bancari e assicurativi, hanno gradualmente aumentato la quota ESG (Environmental, social and corporate governance) dei loro portafogli. Questo anche e soprattutto in vista delle transizioni ecologiche ed energetiche di cui il PNRR dovrà farsi carico nel prossimo quinquiennio.

Come investire nella Green Economy

La via più diretta, destinata ad un investitore più propenso al medio rischio, è certamente quella delle obbligazioni. Tramite le obbligazioni infatti sarà possibile finanziare in maniera diretta le società che operano nel settore della green economy. Chiaramente un finanziamento diretto non garantirà mai il recupero del capitale, tantomeno il recupero con relativi interessi in misura conveniente e/o soddisfacente.

Tuttavia a differenza degli investimenti classici, bisogna anche tenere in considerazione l’apporto non meramente economico, associato all’interesse del finanziare una causa a cui si è legati moralmente. Altro importante vantaggio sarà quello di poter puntare su una società che si conosce bene, in modo tale da poter prevedere i futuri step sul mercato reale.

Un metodo per conciliare entrambi questi interessi e allo stesso tempo consentire un approccio di diversificazione è un investimento indiretto tramite fondi con una massiccio sottostante ESG, che ci consentirebbe di mitigare di molto il rischio e di poter portare avanti investimenti green sicuri.
Questi fondi sono gestiti in Italia da Sgr (Società di gestione del risparmio), che sono tenuti grazie alla normativa europea MIFID II a presentare un prospetto chiaro e realistico, dovendo spiegare all’investitore l’esatta percentuale di azionario-obbligazionario, e le società che di fatto andranno a beneficiare del capitale. Spesso chi investe nella green economy tende a diffidare del c.d. “greenwashing”, tale scelta di investimento tuttavia aiuta a scongiurarlo.

investire nella green economy
Investire nella green economy

ETF green

Restando in tema di fondi di investimento, gli ETF green possono essere una soluzione altrettanto valida, essendo il meccanismo molto simile. Il vantaggio degli ETF è la composizione a paniere omogeneo, che tenderà quindi a seguire il benchmark di riferimento per provare ad over-performarlo, concentrandosi però sulle azioni di aziende nel medesimo settore, in questo caso quello degli investimenti green.

Il PAC

Per azzerare i rischi e garantire rendimenti stabili nel corso di molti anni, l’ideale è certamente la costruzione di un PAC. Il PAC, Piano di Accumulo del Capitale, consente di investire nei c.d. fondi di fondi, garantendo la massima diversificazione dell’investimento. Questo piano è perfetto per chi non ha intenzioni speculative o di breve termine, e considerato lo spazio ancora relativamente ridotto dedicato al settore green, si potrebbe scommettere che questo negli anni aumenti di gran lunga in quanto a rilevanza sul mercato.

Fondi che investono in ricerca e sviluppo

Svariati fondi si concentrano poi su progetti di ricerca e sviluppo, maggior efficientamento energetico, riduzione dell’impronta ecologica attraverso l’ammodernamento delle pre-esistenti tecnologie civili. Questi ETF, o società particolari, andrebbero approcciati come growth stock, e potrebbero portare soddisfazioni enormi e grossi rendimenti anche nel breve-medio termine, ferma restando l’imprevedibilità dei mercati che non sono tenuti a seguire l’andamento dell’economia reale.

Energie, una scala di grigi

Di green economy si parla spesso, e ciò che subito balza all’occhio è la polarizzazione del tema in quanto all’energia. Si investe molto in società che si occupano di eolico, solare, efficientamento edile e tutto ciò che può contribuire in maniera diretta a generare energia in maniera sostenibile. La famosa economia circolare deve tenere conto anche dell’energia nucleare, che ad oggi tecnicamente fa ancora parte della green economy ed è presa in considerazione da molti stati (Francia, Germania) europei e non.

Molte aziende statunitensi ad esempio si occupano del nucleare di quarta generazione e al netto delle proteste al riguardo e delle polemiche accese da ambo le parti (stoccaggio delle scorie, inquinamento ambientale dei pannelli solari), la soluzione nucleare sembra non essere ancora tramontata e anzi, potrebbe tornare sul tavolo in maniera inaspettata.

Investire nella green economy si riconferma quindi una scelta che esula dal settore economico-finanziario e finisce per portare con sè ancora tanti dubbi sul futuro. Si tratta comunque di un settore in crescita, lo sappiamo, e questo potrebbe portare il mercato a reindirizzarsi in maniera rivoluzionaria. Quando e come ciò accadrà non ci è dato saperlo, ma i consigli di questa guida andranno tenuti sempre a mente, quando si tratterà di investire il proprio capitale in maniera attenta e responsabile.

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