Se per molte professioni, quali un medico, un avvocato, un ingegnere o un architetto, la strada per arrivare a ricoprire quel determinato incarico, partendo dal percorso di studi fino alle varie specializzazioni, appare assai chiara, lo stesso non si può dire per il broker finanziario. Obiettivo di questo articolo è quello di spiegare come diventare broker finanziario, partendo dalla definizione del suo ruolo, fino ad arrivare al percorso di studi da seguire e alle licenze da ottenere.
Chi è il broker finanziario
Trattasi di un intermediario deputato a fare da trade union tra i clienti, pronti ad effettuare investimenti, e le società di credito. Tocca a lui far interagire all’interno del mercato finanziario la domanda con l’offerta. E’ sempre lui che movimenta gli acquisti e le vendite, agendo per conto di un dato cliente. Una volta identificate le reali esigenze di risparmiatori ed investitori, siano questi persone fisiche o giuridiche, è compito suo ricercare tutti quei prodotti finanziari in linea con le sue necessità, presentando i vantaggi, gli svantaggi e i tassi di rischio.
Qual è il reale obiettivo di un broker finanziario? Far guadagnare ad ogni suo cliente quanti più soldi è possibile, al fine di ottenere le dovute commissioni. Il tutto, naturalmente, nel rispetto più assoluto di tutte le normative e circa la liceità effettiva di ogni singola operazione.
Si può fare il Broker senza Laurea?
Premesso che il titolo di studio non è un requisito indispensabile per ricoprire la posizione di broker finanziario e che non esiste un percorso universitario per la suddetta professione, va detto che in questo settore la conoscenza dei mercati finanziari ricopre un ruolo di primaria importanza. La capacità di saper leggere i numeri, così come quella di anticipare i trend, captando possibilmente prima degli altri i segnali deboli, determinano il successo di un professionista del settore. Un percorso di studi economici, meglio se economia finanziaria, è di certo un valore aggiunto. Altri titoli affini, come una laurea in matematica, una laurea in statistica o ancora un percorso di studi leggermente diverso, come una laurea in giurisprudenza o in scienze politiche, se completate da un master in business administration possono fare la differenza insieme naturalmente all’aver fiuto per gli affari. E questo, chiaramente, non lo si studia all’università.
Il percorso di studi, come già anticipato, non è una conditio sine qua non. Una laurea non pregiudica la possibilità di diventare broker finanziario. Molti professionisti si sono affermati nel settore finanziario anche senza alcun titolo di studio, facendo leva solo sulla loro esperienza pregressa. Questo forse era più possibile in passato. Oggigiorno, le skills numeriche sono indispensabili. E non tutti ce le hanno.
Cosa fa effettivamente un broker
Per capire come un broker finanziario agisce sul mercato, basti sapere che è questa figura quella incaricata ad acquistare o a vendere asset per conto di terze figure. Se in passato, era solo la Borsa il “luogo sacro” ove venivano effettuate le contrattazioni, oggi il mondo è cambiato. Sono gli uffici, i posti principali dove avvengono le contrattazioni. Nell’era di internet, anche questi professionisti lavorano con gli strumenti informatici più sofisticati: le loro analisi devono mettere in evidenza quali sono le opportunità migliori per ogni singolo cliente. Come si può facilmente intuire, la professione di broker necessita di conoscenze e competenze di alto livello. Il professionista del settore finanziario, non di rado, si ritrova a lavorare in contesti particolarmente stressanti, dove le tempistiche risultano cruciali.

Broker Finanziario
Quali requisiti personali deve avere un broker finanziario? Un broker finanziario che si rispetti deve essere:
- chiaro e sintetico: deve saper comunicare ad ogni singolo cliente i vantaggi e i rischi delle operazioni, non omettendo nulla. Alla fine è importante che il cliente, una volta concluso il colloquio con il broker finanziario, abbia una panoramica maggiormente sicura su come investire;
- competente in quanto all’andamento dei mercati finanziari: abilità numeriche, doti di analisi e di ragionamento sono basilari per questa professione;
- intuito: deve capire prima degli altri come cambia il mercato e come mutano i rispettivi settori;
- empatia: l’avere doti relazionali con ogni suo differente cliente, è di essenziale importanza. Il motivo? Un cliente soddisfatto, a seguito di un investimento consigliato dal broker, diventa quasi sempre fidelizzato.
Quanto può guadagnare
Diciamolo a caratteri cubitali: è impossibile rispondere al suddetto quesito. Troppe sono le variabili in ballo, dalla banca di investimento per cui lavora o dall’azienda per conto di cui agisce. Altra cosa è se opera in qualità di libero professionista o se in una società di broker autorizzata o dalle Autorità di Vigilanza Europee o dalla Consob.
Occorre poi tenere conto del portafoglio azionario e con i volumi di denaro con cui il broker finanziario entra quotidianamente a stretto contatto. A fronte di grandi portafogli, per ovvi motivi, le commissioni che il broker finanziario intascherà, saranno ampiamente superiori alla media. Inoltre, altro aspetto che passa il più delle volte in secondo piano, riguarda la modalità di investimento: nella circostanza in cui il broker finanziario investa in maniera autonoma e quindi privatamente, anche lo stipendio mensile (o più propriamente, sarebbe opportuno parlare di fatturato mensile) risulterà maggiorato. In ogni caso, ciò che ci preme sottolineare è che a causa dell’elevato numero di variabili in corso, quantificare i profitti medi mensili di un broker finanziario è tutto sommato impossibile. Ciò che conta sapere è che, a fronte di anticipazioni proattiva di scenari all’interno di un mercato imprevedibile come quello odierno, i guadagni possono essere davvero lauti.