Il gioco pubblico fattura miliardi di euro, è un ambito in cui la spesa degli italiani è costante oppure in crescita, addirittura in presenza di un periodo di crisi. Ovvio che è un’idea di business conveniente l’apertura di un centro scommesse, per riuscire ad accedere in questo mercato ricco e cercare di ottenere un guadagno.
Esaminando questa possibilità, è da chiarire subito che la scelta migliore è affidarsi ad un franchising, poiché come esamineremo esistono delle incombenze burocratiche che possono diventare molto complesse. Infatti non è solamente la speda iniziale ad incidere, bensì sono gli obblighi imprescindibili che rendono l’apertura di un centro scommesse a volte una vera impresa.
Licenze e requisiti
Il primo passo da compiere per l’apertura di un centro scommesse riguarda l’ottenimento delle licenze, a cui si legano anche il possesso dei requisiti. Senza questi elementi è inutile parlare di investimenti e consigli su dove o come iniziare la propria attività. Innanzitutto serve presentare la richiesta di avvio all’AAMS, ovvero l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Segue la licenza di pubblica sicurezza rilasciata dal Questore competente per territorio. Entrambe seguono un preciso iter, per il quale servono in media dai 30 ai 90 giorni, ma è da chiarire subito che requisito indispensabile in questa prima fase è il possesso di una fedina penale pulita. Le richiesta all’AAMS e alla Questura devono essere presentate entro il 31 dicembre dell’anno in corso. Superata questa fase, per procedere con l’apertura del centro scommesse servono:
- Iscrizione alla Camera di Commercio ed apertura della Partita Ive;
- Sottoscrizione delle convenzioni con i concessionari delle licenze di gioco.
In riferimento alla richiesta presentata presso la Questura, è inoltre necessario disporre da subito dei locali dove si svolgerà l’attività. Essi possono essere di proprietà oppure affittati con regolare contratto di locazione, inoltre è necessario possedere per gli stessi il certificato di agibilità ed allegare alla richiesta anche la planimetria. È obbligo che essi siano situati lontani da scuole o centri di culto. Riguardo i concessionari delle licenze di gioco i principali sono molto conosciuti; parliamo infatti della Sisal, Lottomatica e Snai.
A riguardo è da chiarire che operando da soli, cioè senza essere parte di un franchising, solitamente si procede ad aderire alle proposte presentate dai concessionari, limitandosi a firmare i contratti da loro proposti. L’intera procedura comporta un periodo di circa quattro mesi e più, salvo eventuali imprevisti. Esistono vie preferenziali, come essere titolari di una tabaccheria dove gli obblighi previsti sono in parte già assolti, oppure come già chiarito essere parte di un franchising dove la parte burocratica è svolta da professionisti e non richiedere alcun intervento di chi aderisce.
Costi per l’apertura di un centro scommesse
L’apertura di un centro scommesse comporta un impegno sul piano logistico ed organizzativo. Assolti gli obblighi burocratici, serve essere consapevoli di quali saranno le necessità per avviare un’attività professionale. Certamente si inizia da locale, il quale deve rispondere a precisi requisiti. Essi sono:
- non deve essere situato nei pressi di una scuola o centro di culto;
- deve avere una metratura quadra rispondente alle nostre esigenze. Al suo interno sarà necessario collocare un bancone sul quale sarà presente almeno una postazione. Deve esserci lo spazio per porre le tv o monitor su cui i clienti osserveranno l’andamento delle loro scommesse. Inoltre è necessario in alcuni casi, come il posizionamento di macchine da gioco, dei metri quadri da riservare come stabilito dalla legge;
- il locale deve essere collocate in una zona ideale per richiamare clienti. Certamente posizionato in una zona poco frequentata o malfamata non farà bene agli affari. Preferibilmente lontano da eventuali competitor;
A riguardo è da chiarire che l’apertura di un centro scommesse significa dedicare un locale alle scommesse aprendo un’agenzia. Diversamente si potrebbe optare per l’apertura di un corner all’interno di un esercizio commerciale pubblico, limitandosi a svolgere solamente alcune precise attività relative alle scommesse. Tornando al locale, il costo per arredarlo ovviamente varia a seconda della grandezza; i costi vanno da poche migliaia di euro sino anche a 30.000 o 40.000 euro. In questa somma è da comprendere l’acquisto anche delle attrezzature elettroniche come il computer e gli schermi. A tale investimento è da aggiungere:
- il cannone mensile per l’affitto del locale, se non è di proprietà;
- gli aggiuntivi canoni per i servizi, come l’indispensabile connessione internet. Quest’ultima deve essere specificatamente indicata per svolgere l’attività, con banda larga garantita e servizio regolare;
- servizi come l’assistenza tecnica oppure la pulizia del locale.