Chiudere Conto Corrente Intesa San Paolo: Come Fare

Mille valide motivazioni possono portare alla decisione di richiedere la chiusura del conto corrente: una cattiva esperienza, costi di gestione eccessivi, vantaggiose offerte da parte di concorrenti o semplicemente la scomodità delle filiali in seguito ad un cambiamento di domicilio.

In passato la scelta della banca era ”per sempre”, ma al giorno d’oggi per ottenere il massimo dal proprio denaro è fondamentale avere una mentalità flessibile: se le attuali condizioni con Intesa San Paolo sono tali da rendere conveniente affidarsi ad un nuovo istituto di credito, allora non vi è davvero alcun motivo per esitare. A maggior ragione dal momento che, come scoprirai in questo articolo, si tratta di un’operazione estremamente semplice e rapida. Vediamo nel dettaglio come procedere e quali sono tempi e costi del passaggio.

Chiusura del conto: le operazioni necessarie

È innanzitutto fondamentale chiarire un dubbio comune a molti risparmiatori: chiudere il conto corrente è possibile in qualunque momento, anche per i detentori di un conto titoli, e non implica la necessità di liquidare gli investimenti attivi. Con questa premessa, vediamo nel dettaglio come comportarsi se si è correntisti Intesa San Paolo (lo stesso vale in approssimazione a livello generale).

Per comunicare la volontà di chiudere il conto è fortemente consigliabile recarsi personalmente in filiale in modo da minimizzare tempi e costi ed evitare disguidi. L’operazione può essere effettuata anche inviando richiesta via raccomandata con ricevuta di ritorno contenente identificativo e nuove coordinate bancarie per il trasferimento; tuttavia la riconsegna di libretto assegni, bancomat ed eventuali carte di credito deve comunque avvenire di persona.

All’atto della chiusura, la giacenza può essere prelevata in forma di contanti, assegno o trasferita tramite giroconto al nuovo conto corrente. In alcuni casi è possibile fornire i dati necessari alla nuova banca lasciando che siano gli impiegati di filiale ad occuparsi di tutto. Una particolare attenzione occorre se il conto è cointestato: nei casi con firma disgiunta può essere chiuso con decisione unilaterale di uno degli intestatari, se invece la firma è congiunta occorre l’accordo delle parti e dunque la firma di entrambi.

Conto Intesa San Paolo: costi e tempi di chiusura

Veniamo ad uno dei temi principali: i costi. Molti correntisti rinunciano a priori alla possibilità di risparmiare cambiando istituto di credito perchè convinti che questo comporti il pagamento di penali e commissioni esorbitanti. Nulla di più falso: la legge stabilisce (Decreto Bersani 223/2006) che non possano in alcun modo essere applicati costi di chiusura extra rispetto a quanto previsto del contratto. Ogni risparmiatore può dunque estinguere il rapporto con la banca unilateralmente, senza dover fornire giustificazioni e in completa assenza di penali.

È fondamentale in tal senso una attenta lettura delle condizioni contrattuali: in questo documento firmato al momento della sottoscrizione del conto sono infatti descritte le eventuali condizioni applicate in caso di chiusura della posizione. La banca di base può addebitare solamente i costi fissi di gestione, l’imposta di bollo ed eventuali interessi passivi al momento della richiesta. Se il saldo del conto è in negativo, prima di poter procedere alla chiusura è ovviamente necessario saldare il debito in essere con la banca.

Per ridurre le spese può essere importante conoscere le cadenze degli addebiti dei costi fissi, come il bollo o un eventuale canone annuale: è infatti preferibile avviare la procedura a poca distanza dalle scadenze di pagamento piuttosto che pagare per poi chiudere il conto dopo un paio di settimane.

Le tempistiche per la chiusura variano infine tra una e due settimane a partire dalla presentazione della richiesta. Dal 2015, con l’entrata in vigore di una specifica direttiva europea, il tempo massimo per il completamento delle operazioni è stato ridotto a 12 giornate lavorative.
Sono previste sanzioni a carico delle banche e indennizzi per tutelare i risparmiatori vittima di condizioni di uscita fraudolente, con lo scopo di assicurare la massima libertà ai correntisti di scegliere in maniera attiva e consapevole a chi affidare il proprio denaro.

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