Centri per l’Impiego, Cosa Sono, Come Funzionano e come dovrebbero Trovare Lavoro ai Disoccupati

Prima del 1997 esistevano gli Uffici di collocamento a cui bisognava iscriversi per essere inseriti in alcune liste e attendere di essere contattati da potenziali datori di lavoro. Con il decreto legislativo n 469 del 1997 gli Uffici di collocamento sono stati sostituiti con i CPI o Centri Per l’Impiego che hanno il compito di svolgere tutta una serie di attività di formazione e orientamento che i vecchi Uffici di collocamento non svolgevano. 

Cerchiamo di capire cosa sono i Centri Per l’impiego, come funzionano, i loro compiti, come iscriversi e le nuove assunzioni previste con la nuova legge di bilancio volta a potenziare i CPI anche in relazione all’ingresso del nuovo reddito di cittadinanza voluto dal Movimento Cinque Stelle.

Centri Per l’impiego: cosa sono e come funzionanoI Centri Per l’Impiego sono degli uffici attualmente gestiti dalle Amministrazioni Provinciali che offrono servizi alle imprese locali e ai cittadini in cerca della prima occupazione e supportano il reinserimento nel mondo del lavoro dei disoccupati. I Centri Per l’Impiego intervengono attivamente per favorire l’incontro tra domanda e offerta in ambito lavorativo infatti organizzano corsi di formazione e forniscono servizi di consulenza gratuita a tutti coloro che si rivolgono a loro e sono in cerca di un’occupazione. Nello specifico i CPI svolgono le seguenti funzioni:

  • effettuano un’attività di collocamento e di preselezione per le aziende che sono alla ricerca di collaboratori;
  • promuovono iniziative sul territorio relative all’ambito lavorativo;
  • coordinano le attività di formazione e orientamento.

Occorre inoltre ricordare che gli Uffici di Collocamento rilasciavano il libretto di lavoro che andava vidimato annualmente e che da oltre quindici anni non esiste più perché è stato sostituito dalla scheda anagrafica del lavoratore rilasciata dai Centri Per l’Impiego. La scheda anagrafica è un particolare documento che ricomprende al suo interno tutte le informazioni riguardanti il lavoratore, le sue precedenti esperienze lavorative, i periodi di disoccupazione e la partecipazione ad eventuali corsi formativi.

Come iscriversi ai Centri Per l’impiego

A partire da dicembre 2017 tutte le iscrizioni ai Centri Per l’Impiego devono avvenire direttamente online accedendo al sito anpal.gov.it oppure rivolgendosi ad un Centro di Assistenza Fiscale. Oltre all’iscrizione è necessario presentare anche la dichiarazione immediata di disponibilità al lavoro che è un documento che il lavoratore in cassa integrazione, in mobilità o disoccupato deve sottoscrivere per poter usufruire degli ammortizzatori sociali o per poter richiedere il reddito di cittadinanza.
Con la sottoscrizione della Dichiarazione Immediata di Disponibilità il soggetto è tenuto a sottoscrivere anche il Patto di servizio e il Patto per il lavoro in base ai quali sarà obbligato:

  • a partecipare a tutti i corsi formativi indetti dal Centro;
  • ad aderire a percorsi di riqualificazione;
  • ad accettare le offerte di lavoro considerate adeguate che il Centro proporrà.

Possono iscriversi ai CPI tutti coloro che hanno un’età compresa tra i 16 e i 65 anni, disoccupati o inoccupati, e residenti all’interno del territorio italiano. Anche gli stranieri possono iscriversi purché in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Al momento della compilazione della domanda dovranno essere inseriti i propri dati anagrafici, i titoli di studio acquisiti, la precedente esperienza lavorativa maturata e la disponibilità ad eseguire turni e trasferimenti.

Centri Per l’Impiego: le nuove assunzioni previste per il 2019

Con la nuova Legge di Bilancio del 2019 i Centri Per l’Impiego oltre ad aiutare i cittadini a trovare lavoro sono i primi ad assumere. Il Movimento Cinque Stelle con l’introduzione del Reddito di Cittadinanza aveva già previsto il potenziamento dei CPI che prevede l’assunzione di 10mila persone, di cui 6mila assunti dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro e 4mila da parte delle Regioni.

Alcuni dei nuovi assunti dovranno ricoprire l’incarico di navigator, ossia dei tutor che avranno il compito di affiancare coloro che beneficeranno del Reddito di cittadinanza. Il loro compito sarà quello di aiutare i beneficiari del reddito a trovare un lavoro nel più breve tempo possibile e monitorare il loro comportamento, stilando dei rapporti puntuali in modo da evidenziare eventuali abusi.

Tra i requisiti richiesti per diventare navigator c’è il possesso di una laurea magistrale in Economia, Giurisprudenza, Psicologia, Scienze Politiche e Scienze della Formazione e 4 anni di esperienza nel settore della consulenza del lavoro.

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