Nata nel 1952 come Ente Pubblico, venne trasformata in Fondazione di diritto privato e soggetta a pubblica amministrazione nel 1995, con il compito di gestire in maniera autonoma ed erogare la previdenza ed assistenza agli avvocati. La Fondazione ha una forma ibrida, cioè è sotto la vigilanza di vari ministeri, commissioni parlamentari e della Corte dei Conti, seppure ha una struttura interna basata sul diritto privato.
La Fondazione non riceve alcun contributo dallo Stato, con la Legge n° 247 del 2012 è stato reso obbligatoria l’iscrizione alla Cassa Forense per tutti gli avvocati regolarmente iscritti agli albi professionali. È facoltativa l’iscrizione per i praticanti. Alla Cassa Forense sono dovuti i contributi di base, integrativi e di maternità. Volontariamente è possibile versare anche il contributo soggettivo modulare. Gli organi della Cassa Forense sono il Presidente, due Vice Presidente, il Comitato dei Delegati, il consiglio di amministrazione e la giunta esecutiva. È presente anche la figura del Direttore Generale a capo della struttura organizzativa, la quale è divisa in aree istituzionali e patrimoniali.
Le prestazioni
La Cassa Forense riscuote i contributi degli iscritti, svolge il compito di gestire la previdenza obbligatoria degli avvocati e dell’assistenza agli stessi. La Fondazione eroga ai propri iscritti, in presenza di determinati requisiti di età ed anzianità riguardo i versamenti dei contributi, le seguenti pensioni:
- Pensioni di vecchiaia: calcolata in virtù del reddito e quota modulare in base ad un sistema contributivo;
- Pensione di anzianità: prevede l’obbligo di cancellazione dall’albo professionale;
- Pensione di inabilità e invalidità;
- Pensione di reversibilità: prevista nel caso della morte del titolare per la pensione di reversibilità diretta, oppure nella forma indiretta per un soggetto non ancora pensionato.
È prevista l’assistenza agli iscritti e familiari in stato di bisogno per catastrofe e calamità naturale. Rientrano anche le situazioni di infortunio e malattia che abbiamo comportato l’inabilità assoluta allo svolgimento della professione per almeno tre mesi. È prevista anche la corresponsione dell’indennità per il periodo di maternità. Agli iscritti alla Cassa Forense sono riconosciuti i servizi di polizza sanitaria, la forense card, le convenzioni appositamente stipulate in favore degli avvocati e determinati servizi telematici.
Contributi dovuti e agevolazioni
Sono dovuti alla Cassa Forense i contributi minimi da parte degli iscritti. Essi sono il contributo minimo soggettivo, minimo integrativo e di maternità. Nel primo caso è ridotto della metà per i primi sei anni di iscrizione alla Cassa, ma solamente se non si è compiuto il 35° anni di età. Nel secondo caso è dovuto per il periodo di praticantato e con riferimento ai primi cinque anni di iscrizione alla Fondazione, tenendo conto della dovuta ammissione all’albo professionale. Il contributo è della metà per i successivi quattro anni, sino al compimento del 35° anni di età. I contributi minimo soggettivo e integrativo vengono meno nell’anno solare successivo alla maturazione del diritto di pensione per vecchiaia. Le modalità di pagamento sono MAV bancario e postale, il corrispettivo dovuto per il 2018 è:
- Contributo minimo: 2.815,00 euro;
- Riduzione del 50%: 1.407,50 euro;
- Eventuali ulteriori riduzioni: 703,75 euro;
Se dovuto, il contributo minimo soggettivo deve essere pagato in una sola soluzione.