Buy Back Azionario: Cos’è, Come Funziona e Quali Vantaggi Offre

Il buy back azionario non è altro che un riacquisto di azioni da parte della società che le ha emesse sul mercato. Se da una parte i dividenti rappresentano il modo più comune con cui le aziende restituiscono capitale agli azionisti, i riacquisti di azioni delineano strategie di allocazione degli utili di molte organizzazioni quotate in borsa. Vediamo di capire come funziona il buy back azionario, quali sono i vantaggi e i rischi e quando può essere considerato uno strumento utile.

Cos’è il buy back azionario

Si parla di buy back quando la società che ha emesso sul mercato le azioni proprie decide di riacquistarle. Questa operazione può avvenire in due modi: comprando direttamente le azioni sul mercato oppure attraverso un’offerta pubblica. Supponiamo che una società quotata in borsa voglia rimborsare parte dei suoi guadagni agli investitori. Invece di indennizzarli con il denaro, sceglie di riacquistare le proprie azioni togliendole dalla circolazione. Esistono due modi in cui le aziende scelgono di condividere una parte dei loro profitti con gli investitori: attraverso i dividendi oppure con il riacquisto delle proprie azioni, in genere scelgono di fare una combinazione di entrambi i metodi.

Perché si ricorre al buy back

I motivi per cui una società quotata in borsa ricorre al buy Back sono diversi.

buy back azionario
Buy back azionario

Reinvestire nell’attività per aumentarne la crescita

Quando un’azienda realizza un profitto, oltre che tenersi il denaro guadagnato e dividere i dividendi con gli azionisti può decidere di reinvestire i profitti nell’attività nel tentativo di alimentarne la crescita. Questa scelta interessa soprattutto aziende in rapida espansione come Amazon o Netflix che preferiscono non pagare i dividendi, ma per mettere a frutto i loro guadagni, optano per la manovra finanziaria più redditizia a lungo termine, ossia quello di sovvenzionare lo sviluppo dell’attività.

Titolo sottovalutato

Questo è uno dei motivi più ovvi per ricorrere al buy back. Se si ritiene che le azioni di una società vengano scambiate a un valore nominale inferiore al loro valore reale, il riacquisto è un’azione molto praticata.

Utili elevati su base per azione

Al completamento del riacquisto ci saranno meno azioni in circolazione. L’affermazione è ovvia ma bisogna capire cosa esattamente significa. Se una società ha 1 milione di azioni in circolazione e ne riacquista 60 mila, avrà 940 mila azioni ancora quotate sul mercato. Questo significa che al momento della distribuzione dei profitti, la società avrà un numero inferiore di azioni, il che rende gli utili dell’azienda più elevati su base per azione. Supponiamo che un’organizzazione in un anno abbia registrato 5 milioni di euro di profitti. Se in circolazione ci fossero 1 milione di azioni, l’utile per azione sarebbe di 5€. Nell’ipotesi in cui la società avesse riacquistato durante l’anno 50 mila azioni, i 5 milioni di euro di guadagni sarebbero ora distribuiti su 950 mila azioni, ciò significa che i suoi profitti sarebbero di 5,26€ per azione con un incremento del 5% pur mantenendo la stessa redditività, ma per effetto di un numero di azioni in circolazione inferiore.

Durante i periodi difficili i buy back sono più facili da tagliare o modificare

Il desiderio degli investitori è che i dividendi si mantengano stabili e prevedibili nel tempo. Dall’altra parte le società cercano in tutti i modi di non dover tagliare i dividendi, per questo tendono a mantenere bassa la percentuale dei profitti destinata ai dividendi. Così se un’organizzazione elargisce solo il 20% dei suoi guadagni sotto forma di dividendi, i suoi profitti possono precipitare fino al 70% e ci sarà ancora denaro in entrata per sostenere il dividendo. Quando i tempi sono difficoltosi e i profitti si riducono, una società può decidere di riacquistare meno azioni di quanto farebbe di solito. Gli investitori non sarebbero contenti di questo, ma è sempre meglio vedere tagliato il dividendo.

I buy back come indennizzo

Molte società possono decidere di compensare i propri dipendenti dando loro alcune azioni, questo significa che se un’azienda ha in circolazione 1 milione di azioni, può emetterne altre 20 mila di nuove da ripartire tra i suoi dipendenti come parte della loro retribuzione. Ogni azione esistente rappresenterà il 2% in meno di patrimonio netto della società.

Vantaggi e rischi dell’operazione

Il buy back crea valore per gli azionisti. Supponiamo che una società possieda 100 azioni e realizzi 100€ di profitti annui: l’utile per azione è di 1€. Se nel corso dell’anno l’azienda decida di riacquistare 10 azione, ne restano in circolazione 90, in questo caso l’utile per azione è di 1,11€.

A volte ricorrere al buy back serve alle società ad aumentare l’utile per azione, ed è la strada più semplice quando non c’è un’alternativa migliore per impiegare i propri capitali. Piuttosto che investire i profitti nell’ammodernamento delle apparecchiature o nella ricerca e sviluppo, si riacquistano le proprie azioni perché quello che l’azienda ha guadagnato non gli permette di remunerare gli investitori.

Oltretutto un altro elemento di rischio per i prezzi delle azioni è che molte operazioni di buy back vengono finanziate con nuovi debiti, soprattutto in quei periodi dove i tassi di interesse sono bassi. Nel momento in cui questi tassi tenderanno a salire, per la società si aprirà un debito che andrà a pesare molto sui bilanci.

Il riacquisto delle azioni colpisce prevalentemente le aziende più fragili, che dispongono di meno risorse finanziarie per approfittare di eventuali operazioni di crescita e per fronteggiare i periodi di crisi economica. Di conseguenza se l’andamento delle Borse dovesse variare, queste società potrebbero trovarsi in difficoltà e risentirne più delle altre.

Quando e perché può essere uno strumento utile

Il buy back può ritenersi uno strumento valido quando la società ha a disposizione utili in eccesso e non ha al momento opportunità migliori di investimento. Per l’investitore è un modo per vedere incrementare il valore delle proprie partecipazioni a seguito della riduzione del numero di azioni in circolazione. Inoltre con il buy back la società ha modo di reperire sul mercato azioni che successivamente potranno essere ripartite ai manager del gruppo come premio per obiettivi economico-finanziari raggiunti. Con questa operazione l’azienda oltre a lanciare un segnale di fiducia al mercato, si appropria di una riserva di azioni che in futuro potrà utilizzare per acquisizioni o semplici scambi societari con altre organizzazioni.

Considerazioni finali

I buy back sono un modo in cui le aziende scelgono di restituire capitale agli investitori. Visto come funzionano i riacquisti di azioni, si comprende come le società ritornano in possesso del loro capitale. É un’operazione vantaggiosa oppure non lo è? La risposta è incerta, bisogna valutare caso per caso, per capire alla fine chi ci guadagna e chi ci perde.

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