La borsa di Milano è stata fondata dal viceré napoleonico del Regno d’Italia Eugenio di Beauharnais nel 1808. La prima sede della Piazza più importante d’Italia fu il Palazzo del Monte di Pietà, ma già l’anno seguente (1809) la sede cambiò, infatti la borsa di Milano fu spostata presso il Palazzo dei Giureconsulti in Piazza Mercato. Quest’ultima sede ospitò il mercato azionario del capoluogo lombardo, per quasi 100 anni.
Storia della Borsa di Milano e delle prime aziende quotate
La primissima società a quotarsi presso la borsa di Milano fu la LVCI, una società ferroviaria privata che tra il 1856 e il 1859 fu incaricata di costruire la rete ferroviaria del Regno Lombardo-Veneto e del Centro Italia. Tra il 1864 e il 1894 furono molte le società ferroviarie, le compagnie di navigazione o le acciaierie del paese che decisero di quotarsi in borsa di Milano. Così, all’alba dell’Unità d’Italia, la piazza di scambio di Milano era nettamente superiore, per prestigio e numero si scambi, a tutte le altre piazze che erano sorte nel corso del XIX secolo e che operavano solo a livello regionale.
Nel 1901 si decise che Piazza Mercato non bastava più alla borsa di Milano, per questo la sede fu spostata presso il Palazzo Broggi, situato in Piazza Cordusio. Ma solo 27 anni dopo, la sede cambiò nuovamente e all’architetto Paolo Mezzanotte, fu affidato il compito di realizzare Palazzo Mezzanotte che tutt’ora è la sede della borsa di Milano, situata nell’ormai celebre Piazza Affari. La crisi del 1929 colpì inevitabilmente anche la borsa di Milano, spingendo il governo ad adottare come strategia la chiusura dell’Italia nei confronti dei capitali esteri. Bisognerà aspettare il dopoguerra e il conseguente boom economico che caratterizzò tutto il Bel Paese, per vedere rifiorire Piazza Affari. Tuttavia l’ostinazione del governo a non aprire al mercato dei capitali internazionali e la volontà di continuare a privilegiare i titoli del debito pubblico portarono, nel ventennio successivo, ad una fase di stand-by.
Nuovi passi in avanti, in termini di sviluppo e di tutela degli investitori, furono fatti a partire dagli anni ’70 quando, nel 1974 fu istituita la CONSOB, nel 1978 nasce invece il Monte Titoli (il Deposito Centrale Titoli Italiano con funzioni di regolamento dei titoli). Tuttavia solo verso la fine degli anni ’90, dopo circa due secoli, avvenne il passaggio della gestione dei mercati, che fino a quel momento erano stati regolamentati dall’autorità pubblica, all’impresa privata. Nasce così, nel febbraio nel 1997, la Borsa Italiana S.p.a. che accorpa tutte le borse valori locali dell’Italia.E’è diventata operativa a partire dal 2 gennaio del 1998. Nel 2007 la Borsa Italiana è fusa con quella di Londra, da dove attualmente viene controllata Piazza Affari che resta quindi solo la sede della Borsa Italiana, il cui centro operativo è situato nella capitale britannica.

Borsa Milano
Ma come funziona il mercato di capitali?
Per comprendere come funziona il mercato azionario è necessario fare chiarezza su alcuni concetti di base. Innanzitutto è importante conoscere la distinzione tra l’acquisto di un’azione o di un’obbligazione. Nel caso in cui si decide di acquistare una o più azioni di una società (quotata in borsa), si diventa automaticamente azionisti e quindi soci dell’azienda. In questo caso si partecipa alla divisione degli utili, ma si partecipa anche alla copertura delle perdite (ovviamente in misura proporzionata alle azioni di cui si è titolari).
Nel caso in cui si decide di acquistare delle obbligazioni, si è deciso di acquistare una parte del debito di una società e, a meno che non ci sia un fallimento dell’azienda, entro una data prestabilita l’obbligazionista riceverà la quota di capitale da lui investita, maggiorata degli interessi maturati durante il periodo in cui il capitale è rimasto a disposizione della società.
Curiosità sulla Borsa Italiana
La borsa di Milano è stata il quarto mercato di capitali a nascere in Italia, prima del 1808, infatti, esistevano già la borsa di Venezia (la prima in assoluto), la borsa di Trieste e quella di Roma.
Fino all’inizio degli anni ’90 i titoli erano scambiato dai vari agenti con delle grida, a causa del forte rumore per evitare errori o incomprensioni alcuni titoli a Milano erano accompagnati da gesti, così la Fiat era accompagnata dal gesto del volante o del clacson, la Italgas era seguita dal gesto dal naso otturato, le Toro dal gesto delle corna e così via.