Uno dei bonus introdotti dalla Legge di Bilancio 2020 è il Bonus Latte Artificiale 2021, dedicato ai nuclei familiari che dimostrino di soddisfare determinati requisiti. L’incentivo per l’acquisto di latte artificiale consente di ottenere un voucher per comprare il latte per neonati, nel caso in cui la mamma sia affetta da ipogalattia, ossia scarsità di latte, o agalattia, assenza totale di latte. Questa guida intende illustrare brevemente in che cosa si concretizza il bonus Latte Artificiale 2021, quali sono i requisiti per ottenerlo quali sono i soggetti che possono beneficiare dell’incentivo.
Il bonus latte artificiale 2021: cos’è e come funziona
La manovra del 2020 ha introdotto, tra i diversi bonus dedicati alle famiglie meno abbienti, anche quello relativo all’acquisto di latte artificiale. A tal proposito, è necessario specificare che i casi conclamati di ridotta produzione di latte materno o totale assenza dovranno essere certificati, e che la somministrazione di latte materno al bambino andrebbe sempre incoraggiata, almeno per i primi 6 mesi di vita del neonato.
Per i casi di scarsità o assenza totale di latte, il Governo ha predisposto un incentivo per garantire, anche ai nuclei familiari in difficoltà, la continuità nell’acquisto di un bene essenziale per i nuovi nati e i bambini in crescita: il latte.
Il bonus latte artificiale 2021, quindi, inciderà in modo positivo sul bilancio delle famiglie meno abbienti e si concretizza in un contributo pari a 400 euro annui. Le mamme che soffrono di una patologia accertata e che, quindi, sono impossibilitate ad allattare al seno i nuovi nati, hanno diritto a usufruire del bonus per l’acquisto del latte artificiale. L’iniziativa del Governo ha non solo lo scopo di eliminare il gap esistente tra nuclei familiari con possibilità diverse, a beneficio dei bambini appena nati, ma anche di incentivare la natalità. Per il bonus latte artificiale 2021, pertanto, sono stati messi a disposizione fondi per oltre 2 milioni di euro.

Chi ha diritto a riceverlo
Innanzitutto, è opportuno sottolineare che non è ancora stato emanato il decreto attuativo che indica la lista dei documenti indispensabili da presentare per usufruire dell’incentivo per l’acquisto del latte. Per quanto riguarda i requisiti reddituali, è necessario fare riferimento, anche in questo caso, all’ISEE, ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
Per produrre questo documento, il richiedente dovrà rivolgersi presso un Centro di Assistenza Fiscale, un professionista abilitato oppure provvedere in autonomia, richiedendolo attraverso la propria area riservata del sito INPS. Il secondo requisito per ottenere il bonus è, evidentemente, la certificazione inerente la condizione di ipogalattia oppure agalattia, che dovrà essere predisposta e sottoscritta tassativamente da personale medico.
Bonus Latte Artificiale 2021: come riceverlo?
Con riferimento ai dettagli operativi di come il bonus verrà erogato agli aventi diritto, non vi sono ancora indicazioni precise da parte del Governo. Quel che è certo che, come altri decreti attuativi, quello sul bonus per l’acquisto del latte ha subito alcuni slittamenti, a causa della situazione pandemica, a causa della quale sono state ridefinite le priorità a livello centrale.
In ogni caso, le possibili modalità al vaglio sono due: la prima strada è quella della possibilità di detrarre, per l’intero importo sostenuto, il costo per l’acquisto del latte in polvere in sede di dichiarazione dei redditi. La seconda via, invece, potrebbe essere previsto l’acquisto del latte artificiale in forma gratuita, da parte del nucleo familiare titolare del bonus. In quest’ultima ipotesi, tuttavia, dovranno essere chiarite le procedure operative per l’erogazione del bonus e i punti vendita abilitati a erogare il latte gratuitamente, in cambio del voucher.
Alcuni consigli utili
La misura del Governo, diretta a sostenere le famiglie in difficoltà in cui si verificano casi di ipogalattia o agalattia, è certamente utile e di supporto ai nuclei familiari in situazione di disagio. Oltre alla scarsità o assenza di latte materno, infatti, la presenza di una bassa fonte di reddito costituisce un’ulteriore fonte di preoccupazione.
Tuttavia, è necessario precisare che, in tutti gli altri casi, l’allattamento al seno è sempre da favorire, anche con l’aiuto del personale medico e ospedaliero. Non potranno usufruire del bonus, infatti, le mamme che decidono spontaneamente di non allattare al seno, pur non soffrendo di patologie connesse a ipogalattia o ad agalattia. A tale riguardo, l’OMS fornisce indicazioni precise sull’allattamento al seno, che riveste un ruolo cruciale per il neonato, a cui fornisce i nutrienti fondamentali.
Ricco di sali minerali e sostanze indispensabili per lo sviluppo di ossa, tessuti cerebrali e difese immunitarie, il latte materno dovrebbe costituire sempre la prima scelta, almeno per i primi 6 mesi di vita del bambino e, laddove possibile, fino ai 2 anni di età.