Il governo sta studiando un modo per tentare di limitare al massimo l’evasione fiscale. Si sta’ pensando di recuperare una parte dell’ingente gettito sommerso, derivante anche dai lavoretti a casa o dalle uscite al ristorante, che sovente vengono onorate con il contante. L’Italia è agli ultimi posti in Europa per l’utilizzo della moneta elettronica. Tracciando i pagamenti con la moneta elettronica (bancomat, carta di credito) o con i canonici strumenti di tracciabilità (bonifico ed assegno), consentirebbe allo stato di tenere sotto controllo, parte dell’evasione fiscale che ammonta secondo alcune stime a 100 miliardi annui.
COS’E’ IL “BONUS BEFANA”
Per incentivare l’uso della moneta elettronica, tramite carte di credito e di debito, il governo Conte ha pensato, seriamente, ad un super bonus che arriverebbe nei primi giorni del 2021. Giornalisticamente è stato utilizzato il termine “Bonus Befana” per rimarcare la coincidenza temporale.
MISSION DEL PROVVEDIMENTO
il Governo, per voce di Conte e del ministro Gualtieri, sta verificando di applicare il super bonus a cadenza mensili, ma la soluzione sembrerebbe poco praticabile trattandosi di una operazione che declinata per milioni di contribuenti, andrebbe ad intasare notevolmente gli uffici.
COME DOVREBBE FUNZIONARE IL “BONUS BEFANA”
Il bonus pensato dal governo, con l’avallo tecnico e contabile del MEF, che potrebbe trovare spazio già nel prossimo Documento di Economia e Finanza, si basa sul principio del Cash Back (letteralmente restituzione in contanti) ovvero la restituzione di una parte dell’IVA pagata hai pagato con la moneta rintracciabile (carte, assegni e bonifici). La percentuale di rimborso dovrebbe equivalere al 19% dell’IVA versata, fino ad un tetto di massimo 2.500 €. La cifra complessiva di cui gli italiani beneficeranno è pari ad un massimo di 475 € annui, “una tantum”. Il rimborso sarà accreditato direttamente sul tuo conto corrente, in qualità di beneficiario.
ESEMPI PRATICI COME FUNZIONERA’ IL CASH BACK
Se nell’anno 2020 hai speso per cene a ristorante o piccoli lavori fatti in casa (idraulico, pavimentista, ristrutturazioni varie, servizi di pulizie, etc.) una cifra di 2.500 € per la sola IVA ed hai pagato con un metodo rintracciabile, otterrai il super bonus, ovvero un rimborso pari a 475 € nei primi giorni del 2021.
Il rimborso che otterrai è pari al 19% dell’IVA versata, indipendentemente dalle aliquote (4%, 5%, 10% o 22%). Per raggiungere il tetto dei 2.500 € annui, di IVA pagata, occorrerà saldare in maniera tracciabile una somma pari a circa 11.363,00 € nell’anno solare per arrivare così al tetto massimo di 2.500 €.
CONSIDERAZIONI
Il Ministro ha dichiarato che il provvedimento non è foriero di un aumento dell’aliquota massima dell’IVA (dal 22% al 25%). Ci sarà forse una “rimodulazione” delle aliquote (per i beni di prima necessità, si potrebbe, addirittura, passare dal 4% al 2%, per altri, ad esempio la carne si può passare dal 10% al 4%, per i beni di lusso e non di prima necessità si potrebbe utilizzare l’aliquota del 22% per tutti).
Il termine usato, Cash Back, sembra quasi un ossimoro. Da un lato vogliono tracciare i tuoi pagamenti con strumenti elettronici, dall’altro lo stato ti “restituisce letteralmente in contanti” il Bonus Befana.