Il bonifico parlante è l’unica modalità attraverso la quale noi contribuenti possiamo usufruire delle agevolazioni fiscali per le spese che si sostengono per l’acquisto di mobili, per l’efficientamento energetico e per la ristrutturazione della propria casa. Per questo motivo bisogna fare molta attenzione nella compilazione del modello sia che questa avvenga online mediante il proprio homebanking oppure in una filiale bancaria o in ufficio postale.
Il bonifico per detrazioni fiscali, o meglio bonifico parlante, è l’unica modalità attraverso la quale noi contribuenti possiamo dimostrare le spese sostenute per la ristrutturazione della propria abitazione, per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, per gli interventi tesi al risparmio energetico e per quelli antisismici. Questa modalità di pagamento ci permette di fruire, infatti, di tutte quelle agevolazioni previste dalla normativa di riferimento. Per esempio, le spese che annualmente si sostengono per ristrutturare la propria casa possono essere detratte in sede di dichiarazione dei redditi fino al 50% mentre se la vogliamo rendere antisismica possiamo detrarre fino all’85%. L’ecobonus, invece, prevede una detraibilità fino al 65%.
Bonifico per detrazioni fiscali: come si compila
Quando ci rechiamo nella nostra filiale bancaria oppure all’Ufficio Postale per pagare le spese di ristrutturazione mediante bonifico parlante, dobbiamo fare molta attenzione alla compilazione del modello. Basta, infatti, un semplicissimo errore ed è possibile che ci venga negata la possibilità di poter fruire dei vari bonus fiscali. Di seguito, alcune semplici regole che bisogna seguire per non incorrere in errore.
- La prima cosa da fare è quella di richiedere il modello esatto per la compilazione del bonifico parlante. Molte banche, infatti, così come le Poste dispongono di modelli diversi a seconda se si tratti di bonifico ordinario e per detrazioni fiscali.
- Una volta che ci siamo accertati di aver ritirato il modello esatto, possiamo procedere con la compilazione facendo molta attenzione ad indicare correttamente il codice fiscale del beneficiario della detrazione fiscale ed il codice fiscale o partita iva della ditta o della società incaricata dei lavori o del negozio dove sono stati acquistati mobili ed elettrodomestici.
- L’ultima cosa da fare, a questo punto, ed indicare l’esatta causale a seconda della tipologia di spesa che abbiamo sostenuto. Per esempio, se si vuole usufruire delle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico, nella causale del bonifico parlante dobbiamo indicare la tipologia di spesa sostenuta e la normativa di riferimento. Analizziamo con attenzione quest’ultimo punto.
Cosa indicare nella causale
Nella causale del bonifico parlante bisogna indicare chiaramente la tipologia di spesa sostenuta e la relativa normativa di riferimento. Per esempio, se ci siamo recati in banca per pagare la ditta che ha effettuato gli interventi di ristrutturazione della nostra abitazione, nella causale del bonifico dobbiamo fare un chiaro riferimento all’articolo 16-bis del DPR del 22 dicembre 1986 numero 917. Se, invece, vogliamo ottenere l’ecobonus del 65% la legge di riferimento è la numero 296 del 27 dicembre 2006.
Cosa succede abbiamo sbagliato a compilare il bonifico parlate?
Se abbiamo sbagliato a compilare il bonifico parlante, per esempio indicando il codice fiscale del soggetto che beneficia dello sconto oppure commettendo un errore nella compilazione della causale, non dobbiamo perderci d’animo. E’, infatti, possibile riusce ad ottenere lo stesso il bonus fiscale che ci spessa.
Innanzitutto, se ci siamo accorti di aver commesso un errore nella compilazione del modello di bonifico parlate oppure abbiamo sbagliato modello, dobbiamo sapere che con un po’ di pazienza sarà comunque possibile ottenere il bonus che ci spetta. Se non è possibile annullare il bonifico e rifarlo correttamente, i contribuenti possono richiedere alla ditta che ha effettuato i lavori oppure al negozio dove sono stati acquistati i mobili, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che dovrà essere poi presentata in sede di dichiarazione dei redditi per ottenere lo sconto IRPEF.