Bitcoin di Napoli: Cos’è, come Funziona e Primi test nei Negozi della nuova Valuta Napoletana

La febbre dei Bitcoin è arrivata anche in Italia. La crescente diffusione e fama della cryptovaluta più famosa al mondo ha spinto molti investitori italiani a sperimentare anche sul territorio nazionale questo nuovo tipo di tecnologia e di metodo di scambio. Come molti ben sanno la volatilità del bitcoin è molto elevata, le sue oscillazioni sul mercato sono piuttosto alte, ma nonostante questo le aspettative su questa tipologia di moneta sono alte, considerando il bitcoin come la moneta del futuro.

È possibile che in un futuro molto prossimo il bitcoin vada a sostituirsi alle monete attuali, eliminando completamente le banconote cartacee. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, al pari di Maduro (presidente del Venezuela) è convinto di questo cambiamento, ed ha avviato in questi giorni un test per capire come e quanto la nuova cryptomoneta possa funzionare anche nel nostro paese. Il compito di organizzare tutto è stato affidato al 43enne Felice Balsamo, esperto di informatica e studioso delle cryptovalute e della tacnologia blockchain, che si occuperà del sistema di pagamento in diversi negozi della capitale campana.

Come funziona il Test

Lo scopo del test è quello di studiare e analizzare la cryptovaluta, per poter poi in future creare un nuova moneta di stampo tutto napoletano, ed avere in questa maniera un sistema di pagamento alternativo. Il test di partenza si propone di capire quale modello di cryptovaluta si adatta meglio all’economia cittadina. Sono già all’opera 200 volontari che formano il gruppo di sperimentazione, anche se il numero effettivo è destinato a crescere nei prossimi mesi.

In questa prima fase di sperimentazione lo scopo sarà quello di spiegare come funziona il sistema di pagamento delle cryptovalute ai commercianti, e come queste possono essere impiegate. È quello che Felice definisce come “periodo di evangelizzazione”. Al momento cinque sono gli esercizi commerciali che fanno uso di cryptovalute, e questa fase di evangelizzazione è aperta a tutti coloro che vogliono sperimentare un nuovo cambiamento.

Il primo tentativo di una moneta napoletana

All’inizio del suo mandato, il sindaco de Magistris aveva dato avvio ad una moneta di stampo prettamente napoletano, chiamato Napo. Era una sorta di moneta-sconto che poteva essere utilizzata in città presso alcuni negozi convenzionati. Dopo un’iniziale successo la moneta è caduta nel dimenitcatoio fino alla sua naturale scadenza.

Obiettivi del Test

Uno degli obiettivi del gruppo di studio, è quello di implementare il processo amministrativo della macchina virtuale con una sua blockchain. Per chi non lo sapesse, una blockchain non è altro che un database che però non si appoggia ad un unico server, ma condivide le informazioni con altri soggetti connessi alla rete, in modo che tutti possano averne accesso. In questo modo si garantisce più chiarezza, ed una volta che un’informazione viene inserita, questa non potrà più essere modificata ma solamente implementata con nuove informazioni.

Bitcoin Napoli

Bitcoin Napoli

La scelta della cryptovaluta

La scelta migliore per capire la nuova teconologia è ricaduta proprio sul bitcoin, una notizia fresca di qualche giorno. Anche se all’inizio l’idea del sindaco di Napoli era quella di introdurre una nuova moneta napoletana che facesse uso della blockchain, sembrerebbe invece che la scelta migliore sia ricaduta sulla ormai prestigiosa crypto. È stata quindi emessa una delibera del comune per facilitare l’utilizzo del bitcoin sul territorio napoletano. In questo modo gli esercenti potranno cominciare a valutare l’utilizzo della cryptovaluta in concomitanza all’euro.

L’assessore al bilancio e all’economia Enrico Panina è quindi convinto che il bitcoin riuscirà ad attirare nuovi clienti, con la conseguente ricaduta positiva sulle attività commerciali che si presteranno all’utilizzo della nuova valuta. L’utilizzo del bitcoin come mezzo di pagamento ha anche altri aspetti positivi, innanzitutto non ci sono interessi sul suo utilizzo, ed inoltre c’è maggior flessibilità in quanto non si è legati ad una banca centrale come nel caso dell’euro.

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