Bialetti Industrie S.p.a. è una delle più grandi aziende italiane di prodotti Houseware, conosciuta per gli articoli dedicati alla preparazione del caffè come le caffettiere, le macchinette elettriche per il caffè espresso o in capsule. Attualmente, la situazione economica e finanziaria dell’azienda è gravata da debiti che, secondo le prime stime, ammonterebbero a 68 milioni di euro.
Fondata negli anni ’30, la Bialetti, per quasi un secolo, è stata una delle più importanti realtà industriali del Paese. Ha saputo, nel corso dei decenni, adattarsi ai cambiamenti superando le crisi finanziarie dell’Italia e reinventandosi con partnership di rilievo. Tutto ciò, purtroppo, non è stato sufficiente ad evitare che i conti siano in rosso. Nel primo semestre del 2018, la Bialetti ha registrato una perdita di oltre 15 milioni di euro. Le cause che hanno determinato, nell’ultimo biennio, un calo così vertiginoso degli utili sono legate a due diversi fattori:
- il primo riguarda una diminuzione del volume di affari, dovuta ad uno scarso interesse da parte dei consumatori nei confronti del marchio e dei suoi prodotti;
- la seconda variabile, che ha determinato la perdita di decine di milioni di euro, è dovuta alle tensioni finanziarie che influenzano negativamente il mercato e che provocano significativi ritardi nell’approvvigionamento di materie prime, che diventano un ostacolo alla produzione e alla consegna degli articoli presso i punti vendita.
Debiti e stipendi non pagati
Il bilancio di giugno 2018 mostra i ricavi del primo semestre dell’anno che, se paragonati allo stesso periodo dell’anno precedente, denotano una perdita di oltre 12 punti percentuale. In effetti, se a giugno 2017 gli utili superavano i 76 milioni di euro, nel 2018 i ricavi, messi a bilancio, ammontano a poco più di 67 milioni di euro.
Stando a quanto riportato nel comunicato stampa diramato dalla società il 30 settembre 2018, la liquidità della Bialetti Industrial ammonterebbe a 520 mila euro. La situazione finanziaria disastrosa in cui versa l’azienda è tale da determinare un indebitamento pari a 40 milioni di euro. Purtroppo, per i dipendenti della Bialetti il futuro è tutt’altro che roseo e anche il presente è piuttosto difficile, basti pensare che di questi 40 milioni di euro di debiti, 590 mila euro sono rappresentanti dagli stipendi non versati ai lavoratori della società dell’omino con i baffi.
La crisi della Bialetti
Pur trattandosi di una delle più grandi realtà aziendali italiane il polo industriale, nato dall’intuizione di Alfonso Bialetti, è messo in ginocchio dall’avvento di nuovi sistemi per la preparazione del caffè. Ebbene sì, la Bialetti Industriale S.p.a. ha accumulato un passivo di oltre 68 milioni di euro perché, quella che stiamo vivendo, è l’era delle cialde e delle capsule per il caffè espresso.
Insomma, il processo di innovazione necessario a garantire alla società del Signor Alfonso la sua sopravvivenza non ha funzionato come avrebbe dovuto, ma soprattutto non ha saputo fronteggiare la concorrenza. Tuttavia, la dirigenza della società ha, da poco, siglato un accordo con la Och-Ziff Capital, conosciuta anche con il nome di OZ Management, che ha investito oltre 35 milioni di euro nella Bialetti. La strategia finanziaria adottata dal gruppo è volta a sanare il debito accumulato, nel disperato tentativo di evitare il fallimento e la chiusura definitiva dell’azienda o la vendita sottostimata ad una multinazionale estera.