Assegno Postdatato: Cos’è, Rischi e Sanzioni, Cosa dice la Legge e Conseguenze
L’assegno postdatato è una prassi ancora molto diffusa in Italia con la quale un soggetto al momento privo di disponibilità, rilascia al creditore un assegno a data futura, a fronte del pagamento di un debito. Il creditore accetta il titolo a garanzia del credito quale strumento da impugnare se alla data stabilita, l’assegno risultasse privo di copertura. A tutti gli effetti è un titolo creditorio bonario quanto abusivo, poiché evade di fatto la tassa di bollo e si basa sul patto di non presentazione tra le parti, in cui il prenditore si impegna (sull’onore) a non incassare l’assegno prima della data indicata sullo stesso.
Il D.L. 507/99 declassa l’assegno postdatato da reato ad illecito amministrativo, ma rimane comunque un’operazione vietata dalle normative vigenti. La sentenza 10710 della Corte di Cassazione del 24 Maggio 2016 ne decreta la contrarietà alle norme imperative in materia di ordine pubblico e buon costume previste dall’art. 1343 della corte costituzionale. Risale addirittura al Regio Decreto n. 1736 del 1933 la non conformità di assegni in bianco e postdatati, che addirittura renderebbero nulla la stipula di un patto, qualora questi vengano prodotti a garanzia del debito.