Banca BNL, Robot e Intelligenza Artificiale al posto dei Bancari

Androidi dai tratti umani che sostituiscono l’essere umano nelle più comuni operazioni lavorative? Ovviamente, per quanto la tecnologia avanzi sempre rapidamente, non siamo ancora arrivati a questa fase, ma il nuovo “piano di riorganizzazione” presentato dalla BNL ai sindacati in merito ai Robot e all’Intelligenza Artificiale è chiaro: tramite una massiva applicazione delle tecnologie digitali (che automatizzerà tutta una serie di processi non ripetitivi) verrà migliorata la tua esperienza da cliente (la famosa “customer experience”), grazie a delle dinamiche di apprendimento appunto, intelligente. Ma non solo: porrà anche rimedio agli esuberi di organico con cui BNL si trova a dover fare i conti.

Arrivare a una soluzione seguendo una strada alternativa

Non sempre la strada per arrivare alla soluzione è la più diretta, non lo è stato in questo caso quantomeno: a volte è necessario prenderla “larga”.
Questo sta difatti accadendo.Grazie alle recenti modifiche previdenziali (“Quota 100” e “Opzione donna”), la banca facente parte del gruppo BNP Paribas potrà difatti mettere in atto un vero e proprio ricambio generazionale. Ammonta difatti a ben 2500 unità il bacino d’utenza a cui l’istituto potrà attingere, secondo l’età media dei propri collaboratori, per le “uscite anticipate” grazie alle suddette modifiche, e sono già 600 quelle confermate.

Ma non devi pensare che sia finita qui. Il piano, oltre a quanto già spiegato, prevede anche la fusione con BNL Finance e la conseguente chiusura degli sportelli eccedenti (30), riportando a 700 le filiali, con un ovvio risparmio ( o taglio che dir si voglia) dei costi. Risparmio che potrà essere reinvestito, secondo BNL, nell’automazione di tutta una serie di processi atti a un servizio ottimizzato e accurato del cliente.

Troppi costi


Se ti stai chiedendo il perché di tali operazioni, la risposta è facilmente intuibile. La versione riportata da BNL è che l’istituto debba mettere a punto una piattaforma (la famosa intelligenza artificiale) che meglio corrisponda alle reali esigenze di business. Presentata in questa maniera, piena di tecnicismi, la questione, è ovviamente positiva, se non che il recente decreto “Quota 100” dovrebbe prevedere 2/3 nuove assunzioni a fronte di ogni uscita dalle aziende, mentre questa automatizzazione ovviamente porterà al rimpiazzo di tali figure con l’Intelligenza Artificiale.
La versione quindi facilmente intuibile è che l’attuale organizzazione rischia, volendo confermare l’obiettivo posto, di non raggiungere una redditività adeguata entro il 2020.

Innovazione

Ecco quindi il prendere forma di una visione più futuristica e hi-tech del servizio al cliente, spostata dal solo back office anchea tutte le altre strutture della banca e ben spiegata dall’amministratore delegato Andrea Munari.

“Machine learning” e “Artificial Intelligence”, parole che potrebbero essere prese tranquillamente da un film di fantascienza, incorporano in effetti delle avanzate tecnologie di apprendimento e permetteranno di automatizzare, grazie alle “macchine”, tutta una serie di processi non ripetitivi che fino ad oggi sono stati prerogativa dalla sola persona.
Anche un’estensione e applicazioni massive di tutte quelle che sono le tecnologie digitali atte a un’ottimizzazione più accurata delle funzioni di Direzione generale, faranno parte di questo attuale progetto di riorganizzazione.

Tempismo

Il tempismo è tutto. La comunicazione dell’attuazione di quanto ti ho spiegato è risultata alquanto tempestiva e pronta. Avviene difatti a distanza di poche settimane da una “discussa” manifestazione contro la precedente riorganizzazione (che ti ricordo sarebbe dovuta avvenire entro la fine del 2018) e a circa venti giorni dall’oramai famoso blackout di 48 ore che ha bloccato, in varie parti d’Europa, tutto il sistema informatico della BNP Paribas, facendo discutere, e non poco, sulla spinosa questione.

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