L’assegno bancario è un mezzo di pagamento riservato a chi detiene un conto in banca che contestualmente all’apertura del conto o anche in un momento successivo richiede, se previsto da contratto, il libretto assegni che è un composto da 10 o 20 assegni staccabili e numerati progressivamente. L’assegno è composto da due parti: quella che rimane attaccata al libretto e prende il nome di matrice e quella che invece viene consegnata al beneficiario, che prende il nome di assegno. Con l’assegno il titolare di un conto bancario sostanzialmente ordina alla banca di prelevare il denaro dal proprio conto e di effettuare il pagamento nei confronti del beneficiario.
Come compilare un assegno bancario
L’assegno bancario per poter essere riscosso è necessario che venga correttamente compilato in tutte le sue parti: data e Comune di emissione dell’assegno, importo che s’intende trasferire, indicazione del beneficiario e firma dell’emittente. La data va indicata con giorno, mese ed anno. Questo campo è fondamentale perché dal giorno della data di emissione incomincia a decorrere il termine di scadenza per la riscossione.
L’assegno infatti va riscosso entro un termine stabilito in quanto l’emittente può in caso contrario ordinare alla banca di non effettuare il pagamento nel caso in cui questo venga presentato per la riscossione oltre i termini previsti per legge. L’assegno va riscosso entro 8 giorni nel caso di assegno su piazza o di 15 giorni nel caso di assegno fuori piazza. Inoltre bisogna prestare molta attenzione agli assegni postdatati, vietati per legge e sintomo che l’emittente non dispone sul conto dell’importo indicato nell’assegno per effettuare il relativo pagamento.
Il Comune di emissione va indicato prima della data e sta ad indicare se si tratta di un assegno su piazza ossia se la banca che deve procedere al pagamento si trova nello stesso Comune in cui l’assegno è stato emesso oppure fuori piazza, se invece la banca dell’emittente si trova fuori dal Comune nel quale l’assegno è stato emesso. L’importo va indicato sia in numeri, e deve comprendere anche i decimali, sia in lettere, in questo caso i decimali andranno inseriti sempre in numeri dopo il segno / (es. centosessantadueeuro/00). La cifra in numeri potrebbe anche essere inserita tra i segni # per evitare che venga modificata (es. #162,00#). Attraverso l’indicazione del beneficiario la banca sa a chi dovrà effettuare il pagamento. Infine mediante la firma si autorizza la banca ad eseguire il pagamento. Firma che deve corrispondere a quella depositata dall’emittente presso la banca.
I diversi tipi di assegno
Oltre a quelli già esaminati, ossia agli assegni su piazza e fuori piazza, esistono anche gli assegni non trasferibili o al portatore e gli assegni trasferibili. Gli assegni non trasferibili sono tutti quelli che non possono essere trasferiti a terzi, di conseguenza l’assegno potrà essere pagato soltanto a colui che risulta essere il beneficiario. In genere questi assegni portano sul retro la dicitura non trasferibile. Gli assegni trasferibili sono invece quelli che il beneficiario può girare a terzi, suoi creditori, semplicemente opponendo la sua firma sul retro dell’assegno e indicando il nome del nuovo beneficiario.
Attenzione agli assegni privi di copertura
Può darsi che un soggetto emetta un assegno senza la necessaria copertura e quindi il beneficiario che si presenta in banca non otterrà alcun pagamento, per mancanza di fondi. In questo caso l’assegno prende il nome di assegno protestato e viene aperta una procedura di proteso in capo all’emittente che ha la possibilità di effettuare il pagamento entro 60 giorni, versando anche gli interessi maturati, le spese di protesto e una penale. Se l’emittente non procede al pagamento entro i 60 giorni verrà iscritto al CAI (Centrale di Allarme Interbancaria) subendo tutte le conseguenze del caso.
Come riscuotere l’assegno
L’assegno va riscosso dal beneficiario che deve presentarsi presso la banca dell’emittente con un documento di riconoscimento in corso di validità e il codice fiscale. La somma verrà pagata al beneficiario immediatamente in contanti e la banca spesso può trattenere delle commissioni sull’operazione. Se invece il beneficiario è titolare di un conto corrente presso la stessa banca dell’emittente, in una banca diversa oppure in Posta, può anche decidere di depositare direttamente l’assegno sul proprio conto.