Gli assegni familiari sono delle prestazioni sociali, erogate dall’Inps a lavoratori dipendenti e titolari di pensioni, a beneficio di nuclei familiari con redditi inferiori a limiti fissati ogni anno dalla legge. Viene erogato direttamente in busta paga e varia in base al numero di componenti della famiglia e al reddito.
Quando si ha diritto agli assegni familiari
Hai diritto a ricevere gli assegni per il nucleo familiare dal primo giorno di paga o pensione in cui si verificano che condizioni che te ne daranno diritto: possono essere il matrimonio o la nascita del figlio. Secondo lo stesso criterio, il diritto a riceverlo cessa in caso di separazione o di compimento dei 18 anni del figlio. Hai comunque tempo di richiederli anche successivamente, in quanto il diritto si prescrive in cinque anni.
L’importo degli assegni familiari
L’importo dell’assegno varia in base alla composizione del nucleo familiare e del reddito complessivo dei suoi componenti. Ogni anno l’Inps pubblica le tabelle che indicano l’importo dell’assegno. Ad esempio un nucleo familiare composto da tre persone, con un reddito fino a 14.383,37 euro, avrà diritto ad un assegno di 137,50 euro. L’importo cresce, ad esempio, a 500 euro mensili nel caso in cui i componenti siano sei e così via. Si scende, al contrario, all’aumentare del reddito. Casi particolari, con tabelle specifiche, riguardano i nuclei familiari in cui siano presenti dei disabili, nuclei orfanili, nuclei formati da un solo genitore.
I redditi da considerare per calcolare l’importo dell’assegno sono quelli assoggettabili all’Irpef e relativi all’anno precedente il 1° luglio. Se ad esempio presenti una richiesta di assegni familiari per il primo semestre, dovrai dichiarare i redditi conseguiti due anni prima. Un ulteriore vincolo riguarda la composizione del reddito: deve infatti essere composto per almeno il 70% da introiti da lavoro dipendente o assimilato.
L’assegno ti verrà versato direttamente dal tuo datore di lavoro. Ci sono però dei distinguo da fare in base alle ore lavorate. Se infatti in determinate settimane non raggiungerai le 24 ore lavorative avrai diritto a tanti assegni giornalieri per quanti sono i giorni di effettivo lavoro. L’assegno spetta comunque per intero per le assenze per malattia, infortunio, maternità, ferie e congedo matrimoniale.
I moduli necessari
La domanda deve essere presentata ogni anno. Inoltre ogni variazione riguardante il reddito o la composizione del nucleo familiare deve essere comunicata all’Inps entro 30 giorni. Nel caso in cui tu sia un lavoratore dipendente, devi presentare la domanda direttamente al tuo datore di lavoro. Il modulo da utilizzare è denominato ANF/DIP. Per i pensionati, i disoccupati, gli operai agricoli e gli addetti ai servizi domestici la domanda va invece presentata all’Inps. Nel caso di nuclei familiari anomali, l’Inps deve concedere un’autorizzazione preventiva da consegnare al datore di lavoro. Questa procedura va attivata nel caso di richieste per figli di genitori separati o divorziati, figli naturali riconosciuti da entrambi i genitori, fratelli, sorelle e nipoti, familiari residenti all’estero.